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Lettera aperta: Decreto Natta «non ha paragoni nei sistemi democratici»

L’Università si riforma, non si commissaria da Palazzo Chigi

16/10/2016
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ROARS

Tra  i primi firmatari di questa lettera aperta: Giovanni Bignami (Accademico dei Lincei), Ciro Ciliberto (Presidente dell’Unione Matematica Italiano e Accademico dei Lincei), Roberta D’Alessandro (vincitrice ERC Consolidator Grant), Giovanni Dosi (Accademico dei Lincei), Giuseppe Mingione (Thomson Reuters Highly Cited Researcher), Giorgio Parisi (Medaglia Planck), Gianfranco Pasquino (Accademico dei Lincei). Alessandro Reali (vincitore ERC Starting Grant).

Gentile Presidente, il Dpcm relativo alle Cattedre Natta stabilisce che le venticinque commissioni incaricate di valutare i candidati ai 500 “superposti” siano presiedute da commissari nominati dalla Presidenza del Consiglio. Dare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la facoltà di selezionare i presidenti di quelle commissioni è una scelta totalmente eccentrica nel panorama internazionale, non ha paragoni nei sistemi democratici, e lede principi essenziali della democrazia liberale, quali l’autonomia dell’insegnamento e della scienza, che i costituenti non a caso vollero tutelare nella prima parte della nostra Costituzione, all’articolo 33. Una società liberale necessita di un’Università libera e con questa iniziativa e l’imposizione di commissari “governativi” si invia invece il messaggio che quella libertà può essere vincolata dalle preferenze di chi è al potere di volta in volta.

Link per firmare: L’Università si riforma, non si commissaria da Palazzo Chigi


L’Università si riforma, non si commissaria da Palazzo Chigi

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Gentile Presidente,

il Dpcm relativo alle Cattedre Natta – apprendiamo dalla stampa – stabilisce che le venticinque commissioni incaricate di valutare i candidati ai 500 “superposti” previsti in deroga all’Abilitazione scientifica nazionale siano presiedute da commissari nominati dalla Presidenza del Consiglio. Già l‘istituzione di queste cattedre ha destato grandi perplessità, trattandosi di una misura che crea un percorso parallelo e discrimina tra studiosi anche di pari professionalità; costituisce un diversivo rispetto al problema del miglioramento complessivo del sistema universitario; delegittima quel sistema, che pure qualcosa di buono produce se, ad esempio, nelle valutazioni internazionali la produttività scientifica italiana si colloca in ragguardevoli posizioni. Perplessità ha destato anche il fatto che organi quali la Conferenza dei Rettori e il Consiglio Universitario nazionale non siano stati consultati come se l’intero universo che ha a che fare con l’accademia dovesse essere “punito” e accantonato in nome di una “rivoluzione dall’alto” diretta da Palazzo Chigi.

Ma oggi vorremmo sensibilizzarla in particolare rispetto alla previsione delle nomine delle commissioni di concorso, che ha destato in noi innanzitutto grande sorpresa e serissima preoccupazione. Dare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la facoltà di selezionare i presidenti di quelle commissioni è una scelta totalmente eccentrica nel panorama internazionale, non ha paragoni nei sistemi democratici, e lede principi essenziali della democrazia liberale, quali l’autonomia dell’insegnamento e della scienza, che i costituenti non a caso vollero tutelare nella prima parte della nostra Costituzione, all’articolo 33, che come è noto recita:

“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”

L’intromissione diretta di Palazzo Chigi in un concorso pubblico ci appare grave di per sé e per il precedente che rappresenterebbe per il futuro,  a causa del legame che istituisce tra la maggioranza politica del momento e la scelta di docenti universitari e, di conseguenza, il contenuto della ricerca e dell’insegnamento.  Tra le istituzioni politiche, e anche i singoli governi, e l’Università possono crearsi positive sinergie, ma non è pensabile che politica e governi concepiscano il mondo universitario come un’appendice del proprio potere.

L’autonomia universitaria costituisce un fattore cruciale per il buon funzionamento di ogni democrazia, non solo per il suo sviluppo economico, ma anche per lo sviluppo pluralistico di idee, visioni, scuole, iniziative nella società.  Una società liberale necessita di un’Università libera e con questa iniziativa e l’imposizione di commissari “governativi” si invia invece il messaggio che quella libertà può essere vincolata dalle preferenze di chi è al potere di volta in volta. L’Università ha molti problemi, certo, ma non è in questo modo che  potranno essere risolti.

Per questo ci auguriamo che possiate rivedere una tale decisione.

Distinti saluti

FILIPPO ANDREATTA, Professore ordinario di Scienza politica, Università di Bologna

GIANFRANCO BALBO, Professore ordinario di Informatica, Università degli Studi di Torino

RAFFAELLA BALDELLI, già Professore associato di Malattie infettive degli animali, Università di Bologna

ROBERTO BALZANI, Professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Bologna

VINCENZO BALZANI, Professore emerito di Chimica, Università di Bologna, Accademico dei Lincei

LOREDANA BASSANI, Dirigente di Ricerca IASF/INAF Bologna

MAURIZIO ANTONIO BATTINO,  Professore associato di Biochimica, Università Politecnica della Marche

SARA BENTIVEGNA, Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

ENRICO BERNARDI, Professore ordinario di Analisi matematica, Università di Bologna

GIOVANNI BIGNAMI, astrofisico e scrittore, Accademia dei Lincei

ANNA BOSCO,  professore associato di Scienza Politica, Università di Trieste

SERGIO BRASINI, Professore ordinario di Statistica economica <università di Bologna

ALESSANDRO CAMPI, Professore associato di Storia delle dottrine politiche, Università di Perugia

DONATELLA CAMPUS, Professore associato di Scienza politica, Università di Bologna

OMBRETTA CAPITANI, Professore associato di Clinica chirurgica veterinaria,  Unversità di Bologna

PATRIZIA CARAVEO, Astrofisica, IASF/INAF Milano

GIOVANNI CARBONE, Professore associato di Scienza politica, Università degli Studi di Milano

NICOLA CASAGLI, Professore ordinario di Geologia applicata, Università degli Studi di Firenze

ALFONSO CELOTTO,  Professore ordinario di Diritto costituzionale, Università degli Studi Roma Tre

MARCO CESA, Professore ordinario di Relazioni Internazionali, Università di Bologna

CIRO CILIBERTO, Professore ordinario di Geometria superiore, Presidente dell’Unione Matematica Italiana, Accademico dei Lincei

ALBERTO CREDI, Professore ordinario di Chimica generale e inorganica, Università di Bologna

WALTER CORALLUZZO, Professore associato di Relazioni internazionali, Università degli Studi di Torino

MARCO COSENTINO, Professore associato di Farmacologia, Università degli Studi dell’Insubria

ROBERTA D’ALESSANDRO, Professor of Italian linguistic, Universitei Leiden

ROCCO DE NICOLA,  Professore ordinario di Informatica, School of Advanced Studies, Lucca

DI CINTIO ALBERTO, Ricercatore di Disegno industriale,  Università degli Studi di Firenze

GIOVANNI DOSI, Professore ordinario di Politica economica,  Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, Accademico dei Lincei

IGNAZIO DRUDI, Professore ordinario di statistica economica, Università di Bologna

ANNICK FARINA, Professore associato di Lingua e traduzione – Lingua francese, Università degli Studi di Firenze

CARLO FILIPPUCCI, Professore ordinario di Statistica economica, Università di Bologna

FILIPPO FRONTERA, Professore ordinario di Fisica generale,  Università degli Studi di Ferrara

GABRIELE GHISELLINI, dirigente di ricerca INAF, Osservatorio astronomico di Brera

ISABELLA MARIA GIOIA, Associata a INAF – Istituto di Radioastronomia, Bologna

GIOVANNI GIORGINI, Professore ordinario di Filosofia politica, Università di Bologna

PINA LALLI, Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali, Università di Bologna

MARIA LAURA LANZILLO, Professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università di Bologna

GIULIANA LASCHI, Professore associato di Storia contemporanea, Università di Bologna

CARLO LA VECCHIA, Professore ordinario di Epidemiologia, Università degli Studi di Milano

PAOLO LEONARDI, Professore ordinario di Filosofia e teoria dei linguaggi, Università di Bologna

GIUSEPPE MANCIA, Professore emerito di Medicina, Università degli Studi Milano-Bicocca

LAURA MARASCHI, astronoma, già astronomo ordinario e direttore all’Osservatorio

Astronomico di Brera”

ANDREA MARTINI, Professore associato di Zootecnia speciale, Università degli Studi di Firenze

ORESTE MASSARI, Professore ordinario di Scienza Politica,  Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

MAURIZIO MATTEUZZI, Professore associato di Filosofia e teoria dei linguaggi, Università di Bologna

GIUSEPPE MINGIONE, Professore ordinario di Analisi matematica, Università di Parma

UGO MONTANARI, Professore emerito di Informatica, Università di Pisa

VITTORIO MORANDI, Ricercatore CNR-IMM Bologna

ROSA MULE’, Professore associato di Scienza Politica, Università di Bologna

GASPARE NEVOLA, Professore ordinario di Scienza Politica, Università degli Studi di Trento

GIOVANNI ORSINA, Professore ordinario di Storia contemporanea,  Luiss Guido Carli di Roma

EMANUELE PAOLINI, Professore associato di Matematica, Università degli Studi di Firenze

GIORGIO PARISI, Professore ordinario di Fisica, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

VITTORIO EMANUELE PARSI, Professore ordinario di Relazioni Internazionali, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

GIANFRANCO PASQUINO, Professore emerito di Scienza politica, Università di Bologna, Accademico dei Lincei

GIORGIO PASTORE, Professore associato di Fisica teoretica, Università degli Studi di Trieste

ANDREA PERTICI, Professore ordinario di Diritto costituzionale, Università di Pisa

GIOVANNI POGLAYEN, Professore oridnario di Parassitologia e malattie parassitarie degli animali, Università di Bologna

FRANCESCO RAMELLA, Professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università degli Studi di Torino

FRANCESCO RANIOLO, Professore ordinario di Scienza Politica, Università della Calabria

ALESSANDRO REALI, Professore associato di Meccanica dei solidi e strutture, Università di Pavia

FRANCESCA RESCIGNO, Professore associato di Diritto pubblico di diritto pubblico, Università di Bologna

MARIO RICCIARDI, Professore associato di Filosofia del diritto, Università degli Studi di Milano

DANIELE RITELLI, Professore associato di Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie, Università di Bologna

ALBA PATRIZIA SANTO, Ricercatore di Petrologia e petrografia, Università degli Studi di Firenze

ANDREA SCOZZAFAVA, Professore ordinario di Chimica generale e Inorganica,  Università degli Studi di Firenze

EMANUELA SCRIBANO, Professore ordinario di Filosofia, Università Ca’ Foscari Venezia

LAURA STANCAMPIANO, Ricercatrice di Scienze mediche e veterinarie, Università di Bologna

MASSIMO STEFANI, Professore ordinario di Biochimica, Università degli Studi di Firenze

LUIGI STELLA, Astronomo Ordinario, Istituto Nazionale di Astrofisica

GIORGIO TASSINARI, Professore ordinario di Statistica economica, Università di Bologna

FILIPPO TRONCONI, Professore associato di Scienza Politica, Università di Bologna

SOFIA VENTURA, Professore associato di Scienza Politica, Università di Bologna

MARGHERITA VENTURI, Professore ordinario di Chimica generale e inorganica, Università di Bologna

GIANFRANCO VIESTI, Professore ordinario di Economia applicata, Università di Bari


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