Legittimo chiudere nidi e materne Troppi rischi dalle varianti Covid
La decisione del consiglio di stato sull'umbria
Carlo Forte
La chiusura dei nidi e delle scuole dell'infanzia in Umbria è legittima. L'aumento dei rischi di contagio da Covid-19, determinata dalle varianti del virus (inglese e brasiliana) che non risparmia nemmeno i bambini, legittima, infatti, le misure restrittive adottate dalla regione Umbria fino al 21 febbraio. Lo ha stabilito il presidente della terza sezione del Consiglio di stato con un decreto pubblicato il 15 febbraio scorso (749/2021).
Il giudice monocratico ha accolto il ricorso presentato dalla regione Umbria contro un decreto del presidente del Tar della stessa regione, che aveva dato ragione alla madre di un alunno di scuola dell'infanzia. La donna aveva lamentato che la chiusura disposta dalla governatrice, Donatella Tesei, le avrebbe cagionato un danno in riferimento alla impossibilità di recarsi al lavoro per prendersi cura del proprio figlio. E in più aveva fatto presente che anche nelle zone rosse la normativa generale non prevede la chiusura dei nidi e delle scuole dell'infanzia.
La regione però aveva impugnato il decreto e il presidente della terza sezione del Consiglio di stato ha accolto il ricorso. Il giudice monocratico ha spiegato che la normativa generale prevede la possibilità per gli enti territoriali di inasprire le misure restrittive in presenza di condizioni emergenziali che giustifichino tali misure. E siccome in Umbria la situazione dei contagi è precipitata per effetto della diffusione delle varianti inglese e brasiliana del Covid-19, che si diffonde più rapidamente anche tra i bambini, le misure adottate dalla regione, non solo sono da considerarsi legittime, ma addirittura doverose.
Il presidente del Consiglio di stato, inoltre, ha ritenuto infondate anche le doglianze della madre del bambino in riferimento al danno patrimoniale dovuto alla impossibilità di recarsi al lavoro. A questo proposito, infatti, il giudice ha ricordato che il legislatore ha adottato importanti misure compensative che prevedono anche congedi parentali retribuiti per i genitori che si trovino in tali situazioni.