Leggo: Precari. sindacati sul piede di guerra

di Lorena Loiacono

Ancora una mannaia sui precari della scuola che vedono dimezzarsi le assunzioni promesse: sindacati sul piede di guerra anche se, questa volta, lo scontro è tra due ministeri, Scuola e Tesoro. Erano state annunciate in pompa magna, con il plauso di tutte le categorie del comparto scuola ma oggi, ad un anno di distanza, le 60.000 assunzioni previste dalla Legge Finanziaria 2007 potrebbero ridursi vertiginosamente a poco più della metà: dalle 60 mila promesse, tra cui 50 mila per i docenti e 10 mila per il personale Ata, si arriverebbe, secondo le stime dei sindacati, a 32 mila, di cui 25 mila cattedre e 7 mila bidelli.
È rivolta su tutti i fronti. Compresi quelli contrapposti di ministero della Pubblica istruzione, che chiede assunzioni, ed Economia, che invece abbassa il tiro sulle immissioni in ruolo: aperte le trattative, in cui è intervenuto anche un telegramma di protesta dei sindacati confederali.
«Abbiamo segnalato un irrigidimento delle posizioni del Tesoro riguardo alle assunzioni per la scuola - denuncia Enrico Panini, segretario generale Cgil scuola - trentamila nomine sarebbero del tutto inadeguate alle esigenze e, secondo le nostre stime, inferiori alle reali possibilità del ministero. A causa di un minor pensionamento nel comparto scuola, che passa dalle oltre 40 mila unità del 2007 alle circa 20 mila di quest’anno, rischiamo di veder saltare il piano triennale delle assunzioni». Naufraga dunque il miraggio della cattedra per l’esercito dei 350 mila precari della scuola italiana, pronti comunque a dare battaglia: «Chiediamo l’assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti nella scuola, ben oltre le 60 mila unità previste in Finanziaria - dichiara Domenico Montuori, portavoce Cobas - anche per questo saremo in sciopero il prossimo 9 maggio». (ass)