Leggo: La notte dei ricercatori è lunga

di Irene Soave

«La notte dei ricercatori è lunga – ha commentato il rettore Ezio Pelizzetti presentando la notte bianca della scienza di dopodomani – e non sembra che l’alba si vedrà presto». Una battuta amara che esprime bene il malumore con cui ieri, in molte facoltà, sono iniziate le lezioni: per protestare contro i tagli della prossima finanziaria - Flc-Cgil stima 156 assegnisti di ricerca in meno al Politecnico, e 150 in meno all’Università – gruppi di studenti hanno bloccato le prime ore dei corsi di letteratura tedesca, storia della lingua italiana, storia moderna, e di altre decine di materie che iniziavano ieri a Palazzo Nuovo, col sostanziale accordo dei docenti.
«I tagli in Finanziaria sono pesantissimi - spiega Ernesto Filoni di Flc-Cgil Università - un quarto del fondo di finanziamento ordinario, da cui si attinge per pagare gli assegnisti di ricerca, i veri precari dell’università e quindi un quarto degli assegni dovrà essere tagliato». Sono 156 posti, su 624, al Politecnico e 150 su 600 all’Università, senza contare che l’assegno è, nella carriera accademica, la tappa successiva – e ancora precaria, non trattandosi di un contratto – al dottorato di ricerca. «Inoltre con la riforma Gelmini gli atenei potranno assumere un solo ricercatore ogni 5 ordinari che vanno in pensione, che vuol dire mobilità di carriera nulle» continua Filoni. «Nessuno dei professori ci ha cacciati – spiega Dana, studentessa di Psicologia, fra gli studenti entrati nelle aule ieri mattina a bloccare l’inizio delle lezioni – anzi, quasi tutti ci hanno appoggiato, aiutandoci persino a volantinare».
Malcontenti, dunque, anche i docenti: una mozione del Consiglio di Facoltà di Scienze Mfn «esprime la propria profonda contrarietà alle disposizioni del decreto 112/08, che azzera le speranze di un’intera generazione di giovani ricercatori appena entrati nel sistema universitario». (ass)