Legge Stabilità, l'allarme di Profumo: "Metà università a rischio default"
Il ministro dell'istruzione: "Dei 400 milioni necessari, il ddl ne stanzia solo 100. Gli atenei non potranno fare fronte alle spese". Nota di Crui, Cun e Cnsu: "Così violati gli obblighi costituzionali"
ROMA - Risolto il nodo dei Comuni e mentre prendono piede le tattiche dilatorie del Pdl, sulla legge di stabilità esplode il caso università. Per il ministro Profumo, i tagli ai fondi per l'università rischiano di affondare il sistema degli atenei, facendone fallire la metà.
Il ministro dell'istruzione garantisce che sta seguendo da vicino la discussione in commissione Bilancio, ma i numeri sono chiari: "Servono 300 milioni di euro. Rispetto ai 400 milioni necessari per il funzionamento e la tenuta complessiva del sistema universitario italiano, la disponibilità dimostrata ad oggi è di soli 100 milioni".
Profumo continua: "I 100 milioni sono assolutamente insufficienti e finiranno con il mandare in default più della metà degli atenei, che non potranno così fare fronte alle spese per il funzionamento". Una prospettiva "inaccettabile" per Profumo. "Nelle scorse settimane - ricorda - mi sono speso senza riserve illustrando a tutti i livelli istituzionali la reale situazione e le criticità delle università. Bisogna assolutamente scongiurare una simile ipotesi con l'impegno di tutti. L'università italiana è un patrimonio di tutti i cittadini e un'assicurazione per un futuro più sereno e prospero per l'Italia".
L'allarme di Profumo è stato subito ripreso e fatto proprio da una nota congiunta della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), il Consiglio universitario
nazionale (Cun), il Consiglio nazionale degli studenti universitari: "Il taglio al Fondo di finanziamento ordinario per l'anno 2013 provocherà una situazione di crisi gravissima ed irreversibile per il sistema universitario italiano", violando "i diritti irrinunciabili e costituzionalmente garantiti della formazione e della ricerca a solo detrimento del futuro e delle opportunità lavorative delle prossime generazioni".
(19 dicembre 2012)© Riproduzione riservata