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Legge di Bilancio, colpita l'università: «Ricercatori in scadenza senza stipendio fino a novembre 2019»

Ricercatori precari in allarme per il blocco delle assunzioni nella PA previsto dal maxi emendamento alla Legge di Bilancio: «Restiamo senza stipendio, dateci il reddito di cittadinanza». Ma Fioramonti precisa: «Il rinvio delle assunzioni non riguarda voi»

23/12/2018
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Corriere della sera

Orsola Riva

Fra i risparmi contabili previsti per non incorrere nella bocciatura di Bruxelles, nel maxi emendamento alla legge di Bilancio sono spuntati anche 100 milioni che vengono dal congelamento delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione fino al 15 novembre dell'anno prossimo (esclusi i poliziotti, per volontà dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, e i docenti della scuola perché già ne mancano 100 mila, con il quota 100 e il blocco di turnover si rischiava, a settembre, il ritorno in classe senza prof). Il blocco temporaneo del turnover non va a colpire solo i dipendenti dell’Inps, come ha subito protestato Tito Boeri facendo notare che così si mette a rischio anche l’applicazione delle due misure simbolo della manovra (quota 100 e reddito di cittadinanza) semplicemente per la mancanza di dipendenti in grado di erogare il servizio. Vittime del provvedimento sarebbero anche i ricercatori universitari in scadenza che, da qui a metà novembre del 2019, rischiano di restare con le mani in mano, e col portafogli vuoto.

Francesco Mennillo@AvvMennillo

Il blocco delle assunzioni all’università del governo che ama la ricerca: Il regalo di Natale del governo Lega- ai ricercatori e ai professori: il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, che non interrompe le procedure concorsuali in corso o… …

La protesta in Rete

In rete si è scatenata la protesta dei precari che ha subito raccolto il sostegno della comunità accademica. Il rettore di Ca' Foscari Michele Bugliesi ha postato un tweet in cui si chiede se, dovendo restare senza stipendio fino a quella data, i ricercatori potranno almeno prendere il reddito di cittadinanza. Molti fanno notare la contraddizione di un provvedimento come il Quota 100 che era stato presentato come un volano per il ricambio generazionale e invece di fare largo ai giovani si finanzia a spese della nostra meglio gioventù. Chi se la prende con il responsabile del dipartimento Università al Miur Giuseppe Valditara (ex senatore di An, già stretto collaboratore della ministra Mariastella Gelmini) che appena qualche settimana fa parlava di un piano di assunzioni straordinario e un turnover al 300 per cento. Chi si dichiara definitivamente deluso dalle speranze riposte nel sottosegretario grillino Lorenzo Fioramonti che, dopo aver ottenuto la delega all'università (ma non alla ricerca saldamente nelle mani della Lega), porta a casa questo bel risultato, lui che in quanto ex cervello in fuga (così si era autoproclamato) prometteva di arginare il fenomeno investendo sui giovani ricercatori.

Michele Bugliesi@michelebugliesi

Assunzioni a tempo indeterminato bloccate fino al 15 nov. 2019. Decreto dignità doveva contrastare la precarietà. Non per i ricercatori e il personale universitario, evidentemente. Loro possono aspettare e sperare . . Nella pensione quota 100 o nel reddito di cittadinanza?

La precisazione di Fioramonti

I più angosciati in queste ore sono i ricercatori di tipo B che oggi rappresentano il primo gradino della carriera universitaria: rispetto ai colleghi meno fortunati di tipo A, che scaduto il contratto di tre anni rinnovabili per altri due devono andarsene casa, i cosiddetti ricercatori «tenure track» al termine dei tre anni avrebbero diritto a entrare in ruolo come associati. Se però le assunzioni vengono bloccate, restano appesi, perché il loro contratto a tempo determinato non è rinnovabile. Sommerso dalle proteste in Rete, il sottosegretario Fioramonti ha postato un tweet in cui precisa che il blocco delle assunzioni NON riguarda il passaggio da ricercatore di tipo B a associato ma solo i reclutamenti ordinari che si sarebbero realizzati nel secondo semestre del 2009, ma in assenza di una circolare interpretativa del Miur che sgombri definitivamente il campo dai dubbi, gli universitari restano in trincea.

Fabrizio Coticchia@FCoticchia

In risposta a @FCoticchia

Mi chiedo, dopo essere diventato associato,dato che non potró prendere servizio a causa di questo blocco, oltre a non fare più nulla fino al 15 novembre 2019, potró prendere il ?? @repubblica @Corriere

Lorenzo Fioramonti@lofioramonti

IMPORTANTE: rinvio temporaneo assunzioni università NON riguarda passaggio RTDb-Associati, assunzioni su punti organico precedenti al 2019 o straordinari. È misura limitata solo a reclutamenti ordinari su PO 2019, che si sarebbero solo realizzati nella seconda metà prossimo anno.

La mobilitazione degli studenti

Durissima la reazione dei sindacati e degli studenti. « Bloccare le assunzioni fino a novembre prossimo dà un messaggio inequivocabile ai 63.000 precari che oggi lavorano nelle università - scrive la FLC Cgil in un comunicato -: dopo anni di contratti a rinnovo, di precarietà materiale ed esistenziale, si può ancora aspettare e pazienza se a ciò può conseguire un’espulsione dal sistema per impossibilità da parte degli atenei di programmare il loro effettivo fabbisogno». Mentre l'Unione degli studenti e Link rimproverano al governo del cambiamento di aver tradito tutte le promesse di invertire la rotta rispetto al sotto finanziamento cronico dell'università. «Invece che dare ossigeno al sistema pubblico e universitario al collasso dopo anni di blocco del turn over - spiega Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell'Udu -, si preferisce chiudere le porte ai tanti giovani e ricercatori in cerca di un futuro. Inoltre saranno le stesse università, bloccate dalla legge, a non poter procedere con un ricambio e con i necessari pensionamenti, rischiando il collasso per assenza di personale docente e tecnico amministrativo. Soprattutto al Sud, impossibilitate a rilanciarsi e a fare investimenti per consolidarsi». «Dei due miliardi da congelare per garantire il rispetto dei vincoli europei, 100 milioni vengono sottratti all’Università e alla ricerca. E’ inaccettabile che ancora una volta a pagarne le conseguenze sia il mondo universitario e della ricerca», dichiara Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario, che oggi alle 18 lancerà un mailbombing verso i parlamentari della settima commissione del Senato, il premier , i vice premier, il ministro e il vice ministro dell’Istruzione.

corrado sinigaglia@corradosinigagl

Buffone, è la parola giusta. Sbaglio o manca finanziamento della ricerca e dell’Università? Cosa fa infatti il governo del cambiamento quando non sa dove prendere i soldi? Blocco delle assunzioni. Dove? Nell’’università, naturalmente. Con buona pace dei ggggiovani ricercatori

JuanCarlos De Martin@demartin

In risposta a @luigidimaio

Che cosa pensa del blocco delle assunzioni all'Università introdotto la scorsa notte? Non è in totale contraddizione non solo col vostro programma ma anche con le recenti iniziative annunciate a favore del rilancio dell'Università italiana? @lofioramonti @GianlucaVacca


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