Le Scuole “extra-large” della Lombardia
di Pippo Frisone
Dal 15 gennaio al 15 febbraio del 2015 si apriranno le iscrizioni nelle scuole statali d’ogni ordine e grado. Domande rigorosamente online. In Lombardia le istituzioni scolastiche che riceveranno le iscrizioni, secondo il recente Piano di organizzazione delle rete scolastica (D.Reg.2938 del 19.12.14), sono 1.173 comprensivi dei 19 CPIA di nuova costituzione. Le sedi e i plessi di erogazione del servizio scolastico sono 5.260 di cui 1.318 Infanzia, 2.199 Primaria, 1.101 medie e 642 superiori. Gli alunni iscritti nell’as 14/15 sono 1.181.659 di cui 33.089 disabili e 182.954 con cittadinanza straniera.La media degli alunni iscritti nelle scuole della Lombardia è di 1: 1007. Il maggior numero delle scuole si attesta tra 800 e 1200 alunni ma non mancano le eccezioni verso l’alto e verso il basso. Le istituzioni scolastiche con una popolazione scolastica inferiore a 400 alunni sono 7: il Convitto Longone di Milano con 218 alunni, segue la scuola speciale per ciechi di via Vivaio Milano con 226 e ancora l’ICS di Polavano (Bs) con 301, l’Ist.Onnicomprensivo di Sondrio con 323, l’ICS Cedegolo (Bs) con 339, l’ICS di Viminore di Selve (Bs) con 342, l’ICS Giovanni XXIII (Lc) con 344. Di contro, le istituzioni scolastiche con una popolazione scolastica superiore a 1.750 alunni, risultano di gran lunga maggiore e sono concentrate soprattutto a Milano e a Pavia. L’istituto col più alto numero di alunni della Lombardia è l’IIS Castelli-Moretto da Brescia con 2.401 (2.504) che precede l’IIS Capirola di Leno con 2002, l’IIS Lunardi con 1893 e l’IIS Leonardo con 1861. A Crema l’IIS Galilei con 1770. A Lecco l’ICS di Calolziocorte con 1978. A Monza l’IIS Hesenberger con 2.193 e l’IIS Maioorana di Cesano Maderno con 1.818. A Milano l’ICS di Settimo Milanese con 1.923, l’ICS di Cassano d’Adda con 1.844, l’IIS di Cernusco s/N con 1.804, l’ICS di Pioltello con1.979, l’IIS Virgilio con 2.020. A Mantova l’ICS di Porto Mantovano con 1.757. A Pavia l’ICS di Voghera con 2015 alunni, l’ICSdi C.so Cavour di Pavia con 1.837, l’l’ICS di Garlasco con 1.779 alunni, il Liceo A.Cairoli con 1.814, l’IIS Cardano con 1769,l’IIS Cossa con 1775. A Varese l’IIS Verri di Busto Arsizio con 1.982 e l’IIS Tosi di Busto Arsizio con 1.868. Ma è a Caloziocorte, in provincia di Lecco, che c’è l’istituzione scolastica che raggruppa il maggior numero di sedi: ben 20 plessi distribuiti in 6 comuni. Le scuole che superano i 10 plessi sono 74 in tutta la Lombardia. A Pavia il maggior numero di scuole con oltre 10 plessi: 17. Seguono Brescia con 10, Mantova con 8, Cremona e Varese con 7, Bergamo e Lodi con 6, Como con 5 e Sondrio con 4. Milano città ha una media di 4 plessi mentre in provincia solo due scuole superano le 10 sedi: Palazzolo Martesana e Vizzolo Predabissi. Nella delibera sul Piano di dimensionamento per il 2015/16 la Regione Lombardia ha fissato il limite di 1.750 alunni come tetto massimo per ciascuna istituzione scolastica. Spetta agli enti locali, tempo tre anni, far rientrare all’interno di tali parametri le attuali 22 istituzioni scolastiche che hanno abbondantemente superato tale limite.Quale sarà la dieta che verrà consigliata e a quali condizioni verrà somministrata, per ora non è dato sapere. Una cosa è certa. Basta con gli eccessi di verticalizzazione. Le scuole non sono aziende e le misure extra-large se da un lato fanno risparmiare non sempre sono sinonimo di efficienza nell’erogazione dei servizi, soprattutto in quelle 74 istituzioni scolastiche con oltre 10 plessi! Mentre la Regione Lombardia verticalizzava e tagliava le autonomie anche oltre gli stressi orientamenti del Miur, alle scuole venivano tagliati gli organici docenti e ATA e aumentato il numero degli alunni per classe ! Bisogna rivedere il concetto di media regionale che attualmente si attesta sui 1000 alunni. Bisogna ritornare, all’interno di ciascuna realtà regionale, ai valori minimi e massimi ottimali, stabiliti per ciascuna istituzione scolastica. Non si può accettare che in base ad una media regionale astratta (1000 alunni), si possano mantenere nello stesso territorio scuole con meno di 400 alunni e scuole con oltre 2.300!! Se la scuola è strategica per il Paese, come sostiene il Governo, bisogna rivedere tutti i suoi fondamentali, compresa la rete scolastica e smetterla di continuare ad usarla come un bancomat.E questo vale, tanto per il Governo nazionale quanto per quello regionale.