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Le cattedre saranno congelate

Profumo firma il decreto sull'organico, chiede aumenti all'Economia e annuncia 10 mila assunzioni. Nonostante l'aumento di alunni, i posti restano 600.839

03/04/2012
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ItaliaOggi

di Alessandra Ricciardi  

Dopo l'alzata di scudi dei sindacati, il ministero dell'istruzione ha subito ritirato la prima proposta di decreto sugli organici dei docenti per l'anno 2012/2013. Non ci saranno più dunque i tagli di 2 mila posti prospettati in un primo momento (si veda ItaliaOggi del 20 marzo scorso). Le cattedre su cui sarà possibile fare assunzioni, anche a tempo indeterminato, saranno 600.839, le stesse dello scorso anno.

E il ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, ha annunciato di volerne fare almeno 10 mila di assunzioni. Il problema è che per far fronte all'aumento degli studenti in alcune regioni, come l'Emilia Romagna o la Lombardia, il ministero ha tagliato in altre, come la Basilicata e la Campania. Una redistribuzione che però, secondo lo stesso dicastero di viale Trastevere, non è sufficiente a garantire «l'efficienza del servizio». Tanto che Profumo, si impegna nel decreto sugli organici a verificare con l'Economia gli spazi per accrescere la dotazione di personale di diritto «con quote di posti dell'organico di fatto». Il problema è sempre lo stesso, cercare di smontare la clausola di salvaguardia fissata con il decreto n. 98/2011 dall'allora ministro dell'economia, Giulio Tremonti, e ribadita anche dall'articolo 50 del decreto Semplificazioni del governo Monti che, dopo il sì del senato, in questi giorni è all'esame della camera per il via libera definitivo. «A decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, le dotazioni organiche del personale docente, educativo e Ata non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche dello stesso personale determinate nell'anno 2011/2012 in applicazione dell'articolo 64 del decreto legge n. 112/2008», ovvero la manovra di contenimento della spesa pubblica che ha dettato la riforma Gelmini. Profumo, d'intesa con Filippo Patroni Griffi, ministro della funzione pubblica, si è impegnato in parlamento a ripristinare il rapporto tra andamento demografico e numero di prof. Ma i decreti correttivi al momento non ci sono. Intanto , a bocce ferme, Profumo conta di poter assumere almeno 10 mila prof, con una quota «maggioritaria» destinata ai giovani, scavalcando così i precari storici, complessivamente 180 mila.

I tempi per avere nuovi abilitati, attraverso i Tfa, però non ci sono, a voler fare il concorso già quest'anno. E le procedure per il reclutamento, magari riviste per dare più spazio ai giovani o per accontentare le richieste «meritocratiche» di alcuni sindacati o partiti, potrebbero essere pronte per il 2013. Quando il mandato di Profumo sarà in scadenza.


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