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Le angosce di Carrozza: c’è tanto malcontento, è difficile fare il Ministro
L’ammissione: oggi stare a capo del Miur è più complicato che in passato
22/12/2013
La Tecnica della Scuola
Alessandro Giuliani
L’ammissione: oggi stare a capo del Miur è più complicato che in passato. A volte mi sveglio alle 4 del mattino e mi chiedo come faremo a pagare i supplenti, a integrare gli studenti stranieri, a riparare le scuole. Stiamo però cercando di far ripartire il Paese, cominciando proprio dall’istruzione; per il presidente del consiglio Enrico Letta è una priorità dell'esecutivo. Sull’integrazione difficile: i docenti hanno sempre fatto bene.
"E' difficile fare il ministro dell'Istruzione oggi, lo è sempre stato ma credo oggi lo sia di più: c'è tanto malcontento, c'è la povertà, ci sono tanti nuovi poveri, difficoltà di integrazione ed esasperazione, perché leggiamo di tante ruberie e di persone che hanno approfittato del ruolo che avevano". L’ammissione è del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza: durante la cerimonia di inaugurazione della nuova Casa della Misericordia di Lari (Pisa), il responsabile del Miur ha rivelato di svegliarsi, “a volte, alle 4 del mattino: mi chiedo come faremo a pagare i supplenti, a integrare gli studenti stranieri, a riparare le scuole”.
Poi Carrozza, che era insieme al ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, ha sottolineato che pur nelle difficoltà "il Governo ce la sta mettendo tutta a far ripartire il Paese, cominciando dalla scuola e dall'istruzione che anche il presidente del consiglio Enrico Letta ricorda come una priorità dell'esecutivo".
"Poi - ha concluso il Ministro - qui si respira un'aria positiva. C'è una sala gremita di tante persone, famiglie con bambini. Di gente che si mette in gioco e si impegna a favore dell'altro".
Durante la cerimonia è intervenuto anche il ministro Kyenge, esprendo apprezzamento per i promotori dell'iniziativa che hanno definito la nuova sede un luogo d'incontro e condivisione: "Sono valori - ha spiegato il ministro per l’integrazione - che costituiscono la base di una società che voglia essere davvero inclusiva". E Carrozza ha concluso: "Leggiamo spesso sulle cronache problemi di integrazione, ma mai arrivano dal mondo della scuola: significa che i nostri insegnanti lavorano bene e sanno coniugare solidarietà e inclusione sociale con istruzione e cultura".
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