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LaProvincia di Como-La scuola cambia: ragionieri addio, riecco i licei Istituti tecnici in crisi, calano le iscrizioni:

La scuola cambia: ragionieri addio, riecco i licei Istituti tecnici in crisi, calano le iscrizioni: tornano in auge classico, scientifico e sociale, con oltre il 60% delle richieste I sindacati: "Trop...

25/01/2005
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La Provincia di Como

La scuola cambia: ragionieri addio, riecco i licei Istituti tecnici in crisi, calano le iscrizioni: tornano in auge classico, scientifico e sociale, con oltre il 60% delle richieste I sindacati: "Troppe incertezze sul futuro della formazione professionale". Record assoluto di adesioni al Paolo Giovio

Tornano in auge i licei classici e scientifici dopo anni di boom degli istituti tecnici professionali

Sono i licei ad aggiudicarsi il maggior numero delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Proprio questa mattina scadono i termini, per i ragazzi della terza media, per la presentazione della propria domanda alla scuola scelta per il prossimo anno. Dai primi numeri raccolti dalle segreterie, emerge un dato chiaro: a fare la parte del leone saranno i tre licei cittadini. Lo scientifico "Paolo Giovio", il classico "Alessandro Volta" e il sociale "Teresa Ciceri" assorbiranno quasi il 60 per cento del totale degli studenti alla prese in questi giorni con i moduli di iscrizione. Certo i dati non sono ancora definitivi, e soprattutto mancano i numeri relativi a tutte le scuole medie della provincia, ma il trend è ormai confermato, tanto più che corrisponde a quello degli ultimi due anni: sale il gradimento per i licei, e contemporaneamente scende quello per gli istituti tecnici e professionali. Su 503 ragazzi che frequentano la terza media in città, ben 303 hanno infatti chiesto il modulo di iscrizione per uno dei tre licei, con in testa il "Giovio". Lo scientifico di via Pasquale Paoli ha raccolto finora - anche se mancano ovviamente altre iscrizioni - ben 162 preferenze, vale a dire quasi il 30 per cento. La popolazione della città si è insomma espressa, a netto favore di alcune scuole in particolare. E certo l'effetto della riforma Moratti ha avuto un ruolo più che determinante nella scelta di tante famiglie: le incertezze sul futuro dei tecnici industriali e il probabile passaggio alle Regioni dei professionali hanno dato una spinta alle scuole liceali, che hanno raccolto nuovi iscritti a piene mani. In particolare il "Giovio", almeno da questa prima tornata, emerge come capofila. Casi limite si sono infatti registrati all'istituto comprensivo di Como Centro, dove su 60 ragazzi di terza media ben 20 (quindi il 33 per cento) hanno scelto proprio di andare a studiare in via Paoli il prossimo settembre, e a Como Prestino, dove invece la percentuale sale fino a sforare il 35 per cento (32 studenti su 90 complessivi). Lo scientifico risulta comunque in testa in ogni scuola media e, insieme al "Volta" e alla "Ciceri", raggiunge il 60 per cento del totale. Calano invece i tecnici industriali (in città ci sono la "Magistri Cumacini" di Lazzago e il Setificio) e i professionali (la "Ripamonti" e la "Leonardo da Vinci"), che coprono fasce marginali nelle scelte dei ragazzi di terza media. Un trend ormai consolidato da un paio di anni almeno, ovvero da quando si parla con sempre maggiore insistenza della riforma Moratti degli istituti superiori. E proprio in questi giorni il Ministero ha pubblicato lo schema di decreto legislativo che indica che cosa cambierà all'interno del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. Ci sono ancora però molti punti oscuri, che stanno raccogliendo le critiche di alcuni presidi e di tutti i sindacati: caso limite quello degli istituti tecnici. Diventeranno licei? E in questo caso che cosa cambierà nella didattica e nelle materie di studio? Certo la confusione delle ultime settimane ha spinto molti genitori a scegliere per i propri figli proprio il percorso liceale, che rimane una garanzia di stabilità nel tempo. "Secondo le indicazioni raccolte finora - spiega Angelo Cassani, segretario provinciale dello Snals - i tecnici industriali diventeranno licei tecnologici, ma il problema è un altro: ancora oggi nessuno ci ha spiegato quale sarà il futuro lavorativo di chi uscirà da questo tipo di scuole. Ora i tecnici preparano al mondo del lavoro, e mi chiedo se accadrà lo stesso dopo l'attuazione della riforma. Per ora siamo insomma di fronte ad un contenitore vuoto: attendiamo di sapere quale sarà il contenuto". Intanto però le famiglie hanno dovuto decidere, almeno su alcuni percorsi scolastici, quasi al buio, ovvero nel bel mezzo di un cambiamento che ancora non si capisce dove porterà. "Non è però giustificata - precisa Cassani - questa paura verso i tecnici, visto che comunque non saranno certo destinati a morire. Nessuna nuova scuola sarà mai in grado di soppiantare la figura strategica del perito industriale, essenziale per la nostra industria". Luca Lazzari


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