La voce: Collaboratori molto subordinati
I dati sembrano confermare che la gran parte delle collaborazioni nasconde rapporti di lavoro subordinati
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Silvia Pasqua 17-07-2006 I dati sembrano confermare che la gran parte delle collaborazioni nasconde rapporti di lavoro subordinati. Molte imprese si avvalgono di questa possibilità non per contrastare eventuali cali della domanda o per rispondere a esigenze di flessibilità produttiva, ma per ridurre il costo del lavoro. E' davvero questo il terreno su cui misurarsi? Un'accorta politica economica dovrebbe, al contrario, spingere le aziende italiane verso gli elementi chiave della competizione globale: investimenti, riorganizzazione produttiva, innovazione, formazione. |
La precarietà lavorativa e la conseguente incertezza reddituale ha infatti pesanti impatti economici e sociali, inducendo i lavoratori atipici a rimandare importanti scelte quali la formazione della famiglia, la decisone di avere figli, ma anche l’acquisto della casa o l’investimento in pensioni integrative. La Legge Biagi
Tra le forme più diffuse (e discusse) di precariato troviamo la figura del
collaboratore
Quanti sono
La mancanza di una definizione legale dei contratti di collaborazione rende difficile
misurare con precisione l’incidenza del lavoro parasubordinato tra gli occupati. La categoria, infatti, è estremamente eterogenea: studenti lavoratori, neo-laureati in attesa "del posto fisso", lavoratori poco qualificati che trovano a fatica occupazioni stabili, individui (specialmente donne) che desiderano un lavoro più flessibile in termini di orario, pensionati divenuti collaboratori dell’impresa per cui prima lavoravano, occupati regolarmente per cui la collaborazione rappresenta un secondo lavoro, e così via. Chi sono |