La tribuna di Treviso-Scuola, sciopero ad alta tensione

Scuola, sciopero ad alta tensione
Ieri affollata assemblea in vista dell'astensione di lunedì

m.s.

Si annuncia come uno degli scioperi più partecipati negli ultimi anni. Lunedì 24 la protesta degli insegnanti e del personale Ata (bidelli e personale amministrativo) comporterà un blackout quasi totale nelle scuole anche del trevigiano. Lo sciopero nazionale proclamato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, dallo Snals, dai Cobas e dalla Gilda, raccoglie scontento e preoccupazioni legate al mancato accordo sul contratto nazionale, all'avvio della riforma Moratti, al blocco delle assunzioni in ruolo, ai tagli sulle risorse e sugli organici del personale docente. Ieri mattina l'assemblea dei sindacati confederali ha richiamato oltre 500 persone nell'aula magna dell'istituto turistico Mazzotti. "Siamo allarmati - dice un'insegnante delle elementari di Paese - perché vediamo che la scuola va contro la qualità: aumentano i bambini per classe, vengono tolti i sostegni per gli handicappati, vengono tagliate le compresenze. E tutto per far entrare la scuola al servizio del sistema economico". Nella Marca lo sciopero interessa 13.300 lavoratori: 8807 docenti di ruolo e 1200 precari, 2300 personale tecnico e ausiliario di ruolo (Ata) e altri 1000 con contratto a termine. Mentre i dirigenti scolastici stanno predisponendo l'organizzazione della giornata di lunedì per comunicarla alle famiglie, non mancano le polemiche, alimentante dal clima di tensione. Alle medie di Carbonera, alcuni insegnanti che non hanno risposto all'inchiesta interna promossa dal preside sulla propria adesione allo sciopero, si sono trovati inseriti nell'orario di lunedì, come presenti. I sindacati hanno elencato in assemblea i mille motivi per scioperare. "Siamo preoccupati per la riduzione dell'organico funzionale - ha detto Franco Ferin della Cisl scuola - i tagli previsti sulle compresenze sono del 25%, sono un colpo pesante per la scuola dell'obbligo, dove proprio la presenza in classe di due insegnanti ha permesso in questi anni il recupero degli alunni più deboli e una offerta formativa più ampia. Si riduce il personale mentre aumentano i problemi: inserimento di bambini extracomunitari, varie forme di disagio psichico". Altro nodo da sciogliere è l'avvio della Riforma Moratti. I sindacati denunciano l'iniziativa di riaprire le prescrizioni ai bambini di 5 anni e mezzo, attuata dal preside dell'istituto comprensivo di Volpago. "Il dirigente ha invitato i genitori a pre-iscrivere i figli prima di ricevere nessuna direttiva del ministero - dice Franco Ferin - ciò che ha fatto è illegittimo". Ad inasprire la protesta sono anche i dati regionali sul numero insegnanti-alunni: nella scuola elementare del Veneto ci saranno 3140 alunni in più, senza calcolare i"remigini" che si iscriveranno in prima elementare a 5 anni e mezzo. Di fronte a tale valanga di iscrizioni il Ministero offre soltanto 54 maestre in più. Nella scuola media gli allievi in più saranno 1743, i nuovi docenti appena 85, Alle superiori gli studenti aumenteranno di 2013 unità, mentre tra gli insegnanti ci sarà un taglio di 267 insegnanti. "L'aggiustamento delle cattedre a 18 ore complete - spiega Ermanno Rambaldi della Cgil scuola - farà saltare il principio della continuità didattica nella progressione delle classi". I partecipanti allo sciopero lunedì manifesteranno a Venezia davanti alla sede Rai (ore 10), mentre una delegazione sindacale si recherà dal direttore regionale Martinelli.