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La Tribuna di Treviso: La Moratti da smontare

Scuola, Fioroni spiega cosa fare della riforma «Sono da buttare tutor e anticpi di iscrizione»

08/07/2006
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La Tribuna di Treviso

CLAUDIO MALFITANO


PADOVA
Differire l’applicazione della riforma Moratti fino all’anno scolastico 2008 - 2009, e nel frattempo «agire con il cacciavite per smontare quelle parti della riforma non applicabili nella realtà scolastica italiana, come il tutor o gli anticipi d’iscrizione alla scuola materna». Ha le idee chiare il ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni sul destino della riforma del sistema scolastico approvata dal governo Berlusconi: non l’intera cancellazione, ma un lavoro di revisione.
E non ha problemi a dirlo di fronte alla platea dei gruppi di giovani imprenditori di Confindustria, provenienti da tutto il paese, per il premio sulla cultura d’imrpesa «105 fiori, dove sbocciano le idee». Posizione diametralmente opposto quella dell’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, di An: «Non è tempo di tornare indietro, ma di guardare avanti. La riforma Moratti non è frutto di una visione di parte, ma del bisogno di restituire competitività al paese, a cominciare dalla formazione: e su questo è la politica a dover lavorare». Mentre tra le due parti si pone Matteo Colaninno, presidente dei giovani imprensitori: «Credo che la riforma Moratti sia stata un fatto positivo. Ma, come tutte le riforme, è migliorabile: un cammino che è iniziato con un governo deve continuare col successivo». Oltre che per discutere di scuola, l’incontro, nell’archivio antico dell’università di Padova, è anche l’occasione per fare il punto sui rapporti tra formazione e impresa. Un ragionamento sviluppato da Cleto Sagripanti, marchigiano, vicepresidente dei giovani imprenditori e probabile successore di Colaninno alla guida dei giovani industriali italiani: «Non basta più avere bravi insegnanti che sappiano bene la loro materia, ma persone che sappiano comunicare e trasmettere agli altri il sapere con entusiasmo e passione - sottolinea -. Così come nelle nostre imprese abbiamo bisogno non solo di bravi manager, ma di persone che sappiano fare, e far fare, cose straordinarie». Insomma il paese deve investire nella formazione dei «formatori”: è il consiglio degli imprenditori. E introdurre anche dei criteri valutativi in base al”capitale umano». E al nuovo governo Sagripanti chiede: «Ci vuole uno scatto, un segnale forte di cambiamento, che parta proprio da una marcata attenzione verso gli insegnanti». L’intervento del ministro Fioroni ha poi spaziato oltre la riforma Moratti, toccando un punto molto sentito dagli industriali: il rilancio dell’istruzione tecnica e professionale: «Deve essere rilanciata e potenziata - osserva -. Gli istituti tecnici hanno avuto un grande momento nel periodo della crescita economica e hanno rappresentato per le industrie manufatturiere un fiore all’occhiello. Oggi dobbiamo invertire un gap culturale che considera la formazione tecnologica e scientifica, quando invece è una formazione complessa, vitale per lo sviluppo e la crescita del paese». Il ministro per la pubblica istruzione ha poi toccato diversi punti all’ordine del giorno nell’agenda politica a cominciare dal taglio delle spese di comunicazione del ministero.


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