La Stampa web: Rivoluzione in cattedra Se ne va una generazione
Intanto, le scuole continuano ad essere sul piede di guerra
Pensionamenti da record per maestre e prof
MARIA TERESA MARTINENGO
TORINO
I termini per la presentazione delle domande sono scaduti il 19 aprile e il «successo» ha superato ogni previsione: in 12 mila si sono fatti avanti. E’ il bilancio della corsa dei docenti precari abilitati all’inserimento nelle graduatorie «ex permanenti» - dalle quali si è sempre attinto il 50% delle immissioni in ruolo (l’altro 50% riguarda i vincitori di concorso ordinario), dalle quali uscivano i supplenti annuali nominati dal provveditore -, le ultime della storia, secondo le indicazioni del ministro Fioroni.
«Queste graduatorie del precariato, che si ricompilavano ogni due anni, ora vanno ad esaurimento», dice Antonio Catania, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale. «L’alto numero di posti vacanti a Torino ha fatto da richiamo per docenti di altre regioni, in particolare del Sud. Solo alle elementari le cattedre da coprire sono un migliaio, situazione che si è amplificata per le tantissime richieste di pensionamento, per l’aumento di organico dovuto all’aumento dei bambini e del tempo scuola». Da queste graduatorie verranno anche le assunzioni per quelle discipline esaurite nelle graduatorie del concorso ordinario, come matematica o fisica.
Le domande, due anni fa, erano state tremila in meno. «Aspettiamo di conoscere il numero di assunzioni. Saranno ben più numerose delle 500 del 2006, visto che a livello nazionale dovrebbero essere 150 mila», dice Catania. «Stiamo organizzando il lavoro di compilazione delle graduatorie: devono essere utilizzabili a metà luglio».
Nel momento di passaggio alle nuove regole del sistema pensionistico, i docenti nelle condizioni di lasciare hanno presentato domanda. Sono circa 1500. Una svolta «epocale»: in molte elementari uscirà gran parte della generazione che inventato il tempo pieno, le sperimentazioni che hanno poi indirizzato la scuola italiana.
Intanto, le scuole continuano ad essere sul piede di guerra per gli esigui fondi destinati al pagamento delle supplenze. Tanto che Cgil, Cisl e Uil Scuola regionali hanno inserito il problema tra quelli al centro della manifestazione del 18 maggio in piazza Castello. «La situazione - spiega Enzo Pappalettera, segretario della Cisl Scuola piemontese - è grave e le soluzioni ipotizzate al momento non sono ancora in dirittura d’arrivo. Una è che la spesa per le sostituzioni delle maternità passi al Tesoro. A questo proposito, il ministero ha attivato un monitoraggio sulla spesa che le scuole hanno sostenuto nel 2006».
C’è poi una seconda via che potrebbe essere intrapresa per dare ossigeno in un anno di particolari ristrettezze. «Le scuole hanno ricevuto una prima tranche di finanziamenti che può essere raddoppiata su richiesta. Date le due tranche, cioè l’80% dei fondi a disposizione, il restante 20% andrebbe alle scuole ancora in difficoltà. Non si attingerebbe a quel 20% nazionale - spiega Pappalettera - dove, soprattutto al Sud, gli Uffici Scolastici Provinciali hanno avanzi di fondi del 2006. Attuati questi provvedimenti la situazione rientrerebbe nella normalità».
Il 18 i sindacati protesteranno anche per la situazione degli organici di diritto. «In provincia di Torino, alle medie - spiega Diego Meli, appena rieletto segretario della Uil Scuola regionale - abbiamo 50 posti in meno a fronte di 400 alunni in più. Alle superiori meno 106, più 622 studenti. Se in organico di fatto il governo non alleggerisce i tagli, si rischiano classi di 31-32 studenti: classi parcheggio».
>