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La Stampa web: I tagli salgono in cattedra: mancano 2500 prof

Domani la protesta arriva in piazza: così non si riparte

18/05/2007
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La Stampa

MARIA TERESA MARTINENGO

TORINO
Duemilacinquecento docenti e Ata mancano all’appello in Piemonte, denunciano i sindacati, per cominciare l’anno scolastico 2007/2008. Enzo Pappalettera (Cisl) e Alberto Artioli (Cgil) partono dall’organico per descrivere il malessere che la scuola sta attraversando - l’altro grande motivo sono i 95 milioni di debito che lo Stato ha nei confronti degli istituti della nostra regione -, la delusione delle attese. «Per garantire l’avvio - spiegano - è necessaria un’integrazione di circa 2500 docenti, amministrativi e bidelli». L’elenco è lungo. «Abbiamo 200 pluriclassi di elementare formate con ben più di 12 alunni, il massimo consentito: per rispettare la legge devono essere sdoppiate. Sempre alle elementari ci sono 50 classi che anziché di 25 sono di 28 o 29 allievi e altre con disabili di 23-24. Da sdoppiare a loro volta». Artioli e Pappalettera insistono: «Come può esserci progettualità per gli allievi disabili e immigrati, per il disagio, se le classi sono formate violando la legge?».

Altri 200 posti servono per il sostegno al crescente numero di portatori di handicap, dalle materne alle superiori, e 300 sono necessari per garantire rientri pomeridiani. «Sono richieste che assicurerebbero solo stabilità rispetto all’anno precedente». In questo momento, poi, sono in piedi 100 classi di superiori fuori norma e mancano 900 docenti per coprire gli «spezzoni», cioè le cattedre che non arrivano alle canoniche 18 ore. «Nella media stimiamo che manchino 100 docenti di seconda lingua, mentre 50 maestre sono indispensabili nelle scuole dell’infanzia per eliminare le liste d’attesa». Sotto di 200 è anche l’organico del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. I sindacati spiegano «che i conteggi del personale Ata si fanno a partire dal numero degli alunni. Non importa se una scuola ha 6 o 7 diverse sedi».

Tutti questi posti - va chiarito a chi non s’intende di burocrazia scolastica - potranno essere coperti solo da personale precario, che già rappresenta il 25% del totale degli insegnanti e il 50% dei non docenti. «Finché non si risolve la discrepanza tra organico di diritto e organico di fatto, cioè quello che viene assegnato a copertura delle reali esigenze, in estate, non si può immaginare di eliminare il precariato», dicono i rappresentanti confederali. E a proposito di immissioni in ruolo dei docenti: il piano triennale ne prevede 50 mila nel 2007. «La scuola del Piemonte rappresenta il 7% del totale nazionale e anche le assunzioni potrebbero attestarsi su quella percentuale».

E domani il tema degli organici, insieme a molte altre sofferenze, sarà al centro della doppia manifestazione di protesta promossa da varie sigle sindacali. «Scendiamo in piazza perché chiediamo che le scuole possano funzionare bene, per dare forza alle richieste di posti e di finanziamenti, per sollecitare la Regione a sostenere con il Governo le ragioni della scuola piemontese, per il contratto», spiegano Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola regionali, che si danno appuntamento alle 17 in piazza Castello, davanti alla Regione. In via Palazzo di Città, invece, alla sede della Margherita, partito del ministro della Pubblica Istruzione, si troveranno un’ora più tardi gli aderenti alla Cub Scuola: brandendo grandi margherite in gommapiuma, opera dell’artista Piero Gilardi, prenderanno di mira i risultati dei primi dieci mesi di Fioroni. Risultati che il coordinatore Cosimo Scarinzi non esita a definire «disastrosi, in continuità con la Moratti».


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