La Stampa web: Confindustria, mancano le figure professionali adeguate
«I giovani voltano le spalle agli istituti tecnici proprio mentre i vecchi quadri stanno andando in pensione
ROMA
«I giovani voltano le spalle agli istituti tecnici proprio mentre i vecchi quadri stanno andando in pensione. Le aziende hanno difficoltà a sostituirli con figure professionali adeguate perchè diminuiscono le iscrizioni agli istituti tecnici». A lanciare l’allarme il vicepresidente di Confindustria per l’Education, Gianfelice Rocca che agli stati generali dell’Istruzione tecnica in programma a Roma lancia un appello alla classe politica.
«L’Italia -afferma- dimentica che c’è un solo modo per crescere: crescere intorno alle tecnologie, soprattutto per un’industria medium tech come la nostra che ha un estremo bisogno di internazionalizzarsi. Sul nostro capo -spiega- pendono tre emergenze: tecnica, culturale e organizzativa. Non affrontarle, come si è fatto finora -avverte- significa essere spinti i breve tempo ai margini della competitività globale. È ora di passare dalle parole ai fatti».
In particolare, secondo Rocca, l’emergenza tecnica è dovuta al fatto che i giovani non si iscrivono agli istituti tecnici e le aziende non sanno con chi sostituire i vecchi quadri. L’emergenza culturale, sempre secondo il vice presidente di Confindustria per l’Education è dovuta alla superficialità e genericità del sapere offerto dalle scuole italiane mentre quella organizzativa è dovuta alla mancanza di autonomia delle scuole.
«I dirigenti scolastici - denuncia Rocca - non possono scegliere i docenti più idonei perchè devono attenersi alle graduatorie ufficiali, in cui non conta la qualità dell’insegnamento ma il numero dei giorni di supplenza prestati».
Per restituire capacità di attrazione all’istruzione tecnica Rocca suggerisce di concentrarsi sulle tecnologie, riaffermandone così la specificità ben distinta da quella liceale e da quella professionale, perchè questa è al sua forza, oltre che la via più rapida per trovare lavoro.