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La Stampa-Tremonti e il dubbio sulla "copertura"

CASTELLI: BISOGNA ANCHE CAPIRE COME SI INSERISCE LA LEGGE NELLA DEVOLUTION Tremonti e il dubbio sulla "copertura" Servono dai 14 ai 18 mila miliardi per applicare il piano ROMA Letizia ...

12/01/2002
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La Stampa

CASTELLI: BISOGNA ANCHE CAPIRE COME SI INSERISCE LA LEGGE NELLA DEVOLUTION
Tremonti e il dubbio sulla "copertura"
Servono dai 14 ai 18 mila miliardi per applicare il piano

ROMA

Letizia Moratti non si aspettava un fuoco di sbarramento di questo tipo. Il ministro della Pubblica Istruzione considerava la sua riforma della scuola pronta per il disco verde del Consiglio dei ministri e per l'avvio dell'iter parlamentare. Ma nel consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, il provvedimento non ha convinto tutti. Anzi, sul suo testo sono scattate una serie di osservazioni. A partire dalle perplessità del ministro dell'economia sulla copertura finanziaria del provvedimento e dagli appunti nel merito dei ministri del Ccd-Cdu. Eppure, dopo le polemiche delle scorse settimane e dopo il forte sostegno ricevuto dalla maggioranza in occasione degli Stati generali sulla scuola, la Moratti era convinta di avere la strada in discesa. Tant'è che in mattinata aveva fatto sapere di volere spiegare la riforma ai giornalisti nella sala stampa di Palazzo Chigi. Magari insieme a Silvio Berlusconi.
Il ministro, davanti ai suoi colleghi, ha presentato il provvedimento con un cartellone che riportava grafici per evidenziare la suddivisione dei cicli scolastici: con delle freccette blu, rosse e verdi si passava dalle elementari alle medie fino la liceo. L'articolato della riforma era però arrivato giovedì nelle segreterie degli altri dicasteri. E a molti la cosa non è piaciuta. "Non si può approvare una riforma del genere in un'ora - ha iniziato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi -. Questa legge, poi, l'abbiamo conosciuta solo ieri. Lei, ministro, ci avrebbe dovuto dare il tempo di leggerla, di capirla". "In ogni caso - ha premesso lo stesso esponente del Ccd - le voglio dire che il lavoro svolto è apprezzabile, raccoglie molte delle indicazioni date nella scorsa legislatura come la battaglia contro i cicli. Ma ci sono anche dei punti da approfondire: l'età di ingresso a scuola, ad esempio, qui si abbassa a 5 anni. Il rischio è provocare un'onda anomala di iscrizioni. Eppoi, lei dice che le elementari e le medie restano separate, però io qui vedo tre bienni, un solo anno di medie e un anno di orientamento. Le medie dove sono finite?". Il tenore dell'intervento di Rocco Buttiglione non è stato tanto diverso. "Non si può riformare la scuola su due piedi", ha esordito il leader del Cdu. Tra l'altro, ha proseguito stilando i "punti da rivedere", bisogna esplicitare "la formazione morale e spirituale e sottolineare la coscienza storica. E non si può riflettere ancora sulle modalità dell'inizio della scuola per i più piccoli". Il colpo più duro però è stato quello inferto dal ministro dell'economia. "Questo testo - ha attaccato Tremonti - io l'ho ricevuto solo nel pomeriggio. Bisogna valutare attentamente i costi per la copertura finanziaria. All'inizio mi sembra che costi poco, ma in prospettiva i dubbi non mancano. 14-18 mila miliardi dove li prendo? Devo avere il tempo di capire...". Da Tremonti è anche arrivato l'idea di procedere con una delega proprio per scadenzare meglio i costi. Anche dalla Lega, infine, non sono mancati gli appunti. Assenti Bossi e Maroni, ci ha pensato il Guardasigilli Castelli a esporre le ragioni del Carroccio. "Oggi - sono state le sue parole - questa legge non si può approvare. Un po' di riflessione serve, anche per gli assenti. Bisogna capire, ad esempio, come si inserisce nella devolution". Il muro che si è alzato nel consiglio dei ministri sulle prime non è stato ben accolto dalla Moratti. Che ha risposto con fermezza. Dopo la riunione di governo era circolata anche la voce che attribuiva al ministro la minaccia di dimissioni. Voce smentita. Anche se la risposta dell'ex presidente Rai non è stata certo tenera. "Questo testo - ha ricordato - è stato concordato con i responsabili di settore di tutti i partiti della maggioranza. Da lunedì ho incontrato tutti, le regioni, i presidi. Tutti hanno sempre sostenuto che questa riforma è fondamentale. Ed ora dite queste cose? Sappiate che io sono stata chiamata a svolgere questa funzione praticamente per varare questa riforma...". Con l'alta tensione è dovuto intervenire Silvio Berlusconi per rasserenare gli animi. "Tutti noi, io per primo, abbiamo apprezzato il lavoro del ministro della pubblica istruzione. Dobbiamo farle i complimenti. E' chiaro che l'impianto di questa riforma va benissimo e non si deve toccare. Ma è anche giusto fare approfondimenti. Il discorso lo si può tranquillamente riprendere la prossima settimana e approvare la riforma nel giro di un paio di settimane". Alla fine la Moratti ha presso atto della situazione e il capitolo scuola è passato alla prossima settimana.


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