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La Stampa-Supplenze ridotte al 40% dei posti disponibili

Supplenze ridotte al 40% dei posti disponibili 5 aprile 2004 Il governo ha ridotto nuovamente al 40% la percentuale dei posti da destinare ai contratti di supplenza annuale e fino al termine d...

08/04/2004
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La Stampa

Supplenze ridotte al 40% dei posti disponibili
5 aprile 2004
Il governo ha ridotto nuovamente al 40% la percentuale dei posti da destinare ai contratti di supplenza annuale e fino al termine delle lezioni. Contro le aspettative della vigilia, infatti, l'Esecutivo ha cancellato, nel decreto-legge sul rinnovo delle graduatorie permanenti, il limite del 20% per i passaggi di ruolo. Limite che era stato fissato dopo l'approvazione di un emendamento in commissione cultura al Senato, prima di rimandare il testo alla discussione dell'aula.
E ciò determina, di fatto, la conservazione delle vecchie regole, che prevedono la destinazione del 60% dei posti disponibili alla mobilità professionale e il rimanente 40% alla stipula dei contratti di supplenza.

Ecco qualche dettaglio in più.
La riapertura delle graduatorie permanenti, quest'anno avrebbe dovuto essere effettuata sulla base di nuovi punteggi fissati direttamente dal parlamento e non più dal Ministro dell'istruzione.

La determinazione di punteggi e procedure, infatti, dopo le innumerevoli sentenze di condanna da parte del Tar Lazio e di altri tribunali amministrativi regionali, aveva indotto il governo a rivedere la questione con una vera e propria legge a prova di Tar, in luogo dei decreti ministeriali sistematicamente annullati dai giudici amministrativi con cadenza annuale.

Per fare ciò il governo aveva elaborato ed approvato un disegno di legge, che aveva iniziato il suo iter di approvazione con l'assegnazione alla VII commissione del Senato, in sede referente.
In quella sede, il testo era stato esaminato ed emendato. E tra i vari emendamenti approvati vi era anche quello che ampliava la percentuale delle disponibilità di posti da destinare annualmente alle supplenze, riducendo al 20% i passaggi di ruolo.

I passaggi, cioè, dei docenti a tempo indeterminato che vanno ad insegnare in ordini e gradi di scuola diversi da quello di appartenenza. Per esempio: l'insegnante elementare, che va ad insegnare alle scuole medie ecc.

Dopo l'approvazione in commissione il testo era stato inviato all'aula de Senato, ma, a causa dei tempi lunghi dell'iter parlamentare, il governo aveva deciso di prendere il testo predisposto dalla commissione e tramutarlo in decreto legge. Ed è proprio così si sono svolti i fatti, salvo, però, verificare che il testo del decreto-legge non coincide in parte con quello del testo licenziato dalla VII commissione del Senato.

E' probabile, dunque, che, in sede di conversione in legge, il decreto venga modificato tramite la reintroduzione delle disposizioni approvate in commissione. Che peraltro, sembravano avere incontrato il favore di entrambi gli schieramenti parlamentari.


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