RAFFAELLO MASCI
ROMA
Il sei per cento dei «rimandati» a settembre, ha gettato la spugna: dovrà ripetere l’anno. Questa impennata di bocciati (che il ministero chiama garbatamente «non promossi») fa crescere di due punti percentuali la soglia complessiva dei ripetenti rispetto allo scorso anno. Per la scuola italiana, in cui i debiti formativi si potevano tirare avanti «sine die» anche per anni, è una bella strigliata. O forse - come ha lamentato l’Unione degli studenti - «un’ecatombe che dimostra l’inutilità dei corsi di recupero».
Poiché domani le scuole riapriranno praticamente in tutta Italia (la Lombardia ha iniziato lunedì scorso, la Sicilia inizierà mercoledì) il ministero ieri ha fatto il bilancio dei promossi e dei bocciati dell’anno appena concluso. Intanto è emerso che la linea dura introdotta da Beppe Fioroni («una scuola non più severa, più seria») e adottata dal suo successore Mariastella Gelmini, ha pagato in termini di impegno degli studenti. I debiti formativi accumulati dai ragazzi si sono ridotti di un terzo tra febbraio e giugno (con grandi differenze tra i vari indirizzi di scuola). Dopo di che la nuova ministra ha confermato che le restanti pendenze dovevano essere saldate entro il 31 agosto, come previsto, pena la bocciatura. Per le scuole è stato un tour de force inedito ma proficuo.
Il 18% delle scuole, dicono le statistiche del ministero, ha assolto ai corsi di recupero estivi entro la prima metà di luglio, ma il gruppone dell’82% si è spinto entro l’ultima data utile di fine agosto. A giugno i promossi a pieni voti sono stati il 59,4%, mentre per più di uno studente su 4 (26,8%) si apriva un’estate di studio, in quanto non era riuscito a colmare le lacune pregresse. In numeri assoluti vuol dire che circa 750 mila studenti delle superiori hanno speso almeno una parte delle loro vacanze sui libri. Qualcuno, ovviamente, non l’ha fatto e alla verifica di fine agosto è stato stangato: il 6%, circa 30 mila bocciati a fine estate. Ad arrancare di più sono stati soprattutto i ragazzi dei professionali, tradizionalmente meno attrezzati nell’affrontare le difficoltà scolastiche, che hanno sfiorato l’8% di bocciati a settembre.
In totale, i bocciati 2007-2008 sono stati il 16,2% del totale, due punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. Ad avere difficoltà sono soprattutto i ragazzi delle prime: frastornati dal nuovo livello di studi, soccombono in ragione del 21,8% (3 punti in più dello scorso anno).
Sulla valutazione degli allievi, da quest’anno, peserà anche il voto di condotta reintrodotto dalla Gelmini: se il 5 comporterà la bocciatura automatica, il 6 e il 7 peseranno comunque negativamente sui crediti per essere ammessi agli esami di maturità.
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