La Stampa-Scuola, la sperimentazione passa con qualche modifica
IL MINISTRO MORATTI: DOPO IL PARERE DEL "PARLAMENTINO" IL 20 SI PARTE Scuola, la sperimentazione passa con qualche modifica ROMA Per il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, è...
IL MINISTRO MORATTI: DOPO IL PARERE DEL "PARLAMENTINO" IL 20 SI PARTE
Scuola, la sperimentazione passa con qualche modifica
ROMA
Per il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, è stata "una giornata positiva"; per il segretario della Cgil Scuola, Enrico Panini, è stato invece espresso "un giudizio molto negativo". Ieri il Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi) - mini parlamento che racchiude tutte le componenti del mondo della scuola - ha votato all'unanimità il parere non vincolante sul progetto di sperimentazione della riforma scolastica, voluto dalla Moratti. Un test che partirà come previsto, entro il 20 settembre, ha confermato il ministro. E ancora una volta le valutazioni si sono divise. Secondo i 74 membri del Cnpi, il parere è da considerarsi come un invito al ministro a riformulare il testo, per rendere possibili "condizioni di fattibilità" della sperimentazione. Per esempio, dando alle 200 scuole materne ed elementari prescelte la possibilità di attivare anche solo parzialmente la sperimentazione, in base alle risorse economiche e di organico. Si sottolinea la necessità del "rispetto di tempi adeguati" e di "disponibilità di congrue risorse aggiuntive sia umane che economiche" perché "sembra tutto affidato alla ricerca sul territorio e al ricorso ai finanziamenti previsti dalla legge 440/97 il cui stanziamento non viene integrato". Sulla scelta delle scuole "suscita perplessità la mancanza di criteri oggettivi e di procedure condivise, elemento che non garantisce validità di test all'esperimento". Il Consiglio esprime alcuni suggerimenti "qualora il ministro non intenda rinviare l'avvio della sperimentazione al prossimo anno scolastico". La votazione si è svolta dopo la relazione del ministro. Letizia Moratti ha annunciato che fin dai primi giorni di ottobre saranno sviluppate iniziative di formazione secondo il modello di e-learning, già usato per i 65 mila docenti assunti in prova nel 2001-2002. Uno dei punti che più stanno a cuore al ministro è quello dell'insegnamento dell'inglese fin dalla più tenera età. Secondo quanto ha riferito Achille Massenti - numero due del sindacato Snals e membro del comitato di presidenza del Cnpi - la Moratti ha accolto alcuni suggerimenti del Consiglio "con significative aperture sia per la collegialità della decisione di aderire alla sperimentazione, sia in riferimento alla richieste che non vengano riaperte le iscrizioni nelle scuole che parteciperanno al test". Per la figura del maestro prevalente nella prima elementare, il ministro, ha riferito Massenti, "ha detto di intendere tale figura soprattutto in qualità di tutor e non si è impegnato circa la flessibilità e il monte orario da attribuire". Disponibilità invece "è venuta nel garantire il ruolo del team di insegnanti. Moratti ha assicurato un coinvolgimento pieno dei docenti; quanto alle risorse, ha sottolineato che sono esigue ma sufficienti per la portata della sperimentazione". Ben diversa la campana della Cgil Scuola, sindacato che sembra distaccarsi sempre più dagli altri nel valutare la riforma Moratti. E che viene bollato come portatore di "posizioni di fantasia" in ambienti del ministero. "Rinviare la sperimentazione della riforma", chiede il segretario Enrico Panini, secondo il quale "il voto del Cnpi esprime, con un pronunciamento unanime, un giudizio molto negativo sulle scelte di fondo del decreto e ne chiede il rinvio di un anno. L'eventuale mantenimento della sperimentazione non potrà che comportare, come scrive il Cnpi, modifiche rilevanti all'impianto proposto. In questo caso - sempre secondo Panini - si configura per il decreto il ricorso a un vero esame di riparazione. Le rassicurazioni fornite dal ministro, peraltro con un preoccupante silenzio sui punti oggetto delle critiche più rilevanti, non hanno modificato la valutazione netta e molto negativa su un decreto improvvisato. Al ministro - conclude Panini - chiediamo di trarre tutte le conseguenze, per quanto riguarda l'avvio della sperimentazione, da questo voto e dalle delibere approvate in centinaia di scuole che non si riconoscono nei contenuti culturali che si vorrebbero imporre". Per Massimo Di Menna, della Uil-Scuola, "una sperimentazione decisa ad agosto per settembre non garantisce il necessario coinvolgimento degli insegnanti: verificheremo il nuovo testo del decreto che il ministro sta predisponendo anche in relazione al modo in cui avrà tenuto conto dei rilievi del Consiglio". Ma i tempi stringono, e non sembra esserci più spazio per i dibattiti. A partire da domani - informa il ministero - sono stati programmati incontri con i direttori generali regionali, insieme con gli ispettori tecnici della scuola materna ed elementare, per illustrare i contenuti della sperimentazione.
Paolo Poletti