La Stampa-Scuola, il D-day della riforma Moratti
Scuola, il "D-day" della riforma Moratti Roma. Iniziato poco più di un anno fa, l'iter del disegno di legge che ridisegna i cicli scolastici si concluderà oggi con il voto definitivo del Sen...
Scuola, il "D-day" della riforma Moratti
Roma. Iniziato poco più di un anno fa, l'iter del disegno di legge che ridisegna i cicli scolastici si concluderà oggi con il voto definitivo del Senato. Un'approvazione che tiene il ministro dell'Istruzione con il fiato sospeso. Dopo l'ultimo imprevisto, quando l'assemblea di Palazzo Madama è stata costretta a rimandare il voto finale sul provvedimento per l'assenza del numero legale, l'azzurro Malan aveva assicurato che la partita sarebbe stata chiusa entro il martedì successivo. La conferenza dei capigruppo ha invece deciso di spostare tutto a questa mattina. La Moratti spera che questa sia la volta buona, almeno per sottrarsi ai commenti taglienti dell'opposizione che hanno attaccato la riforma dei cicli scolastici anche alla luce dello stato di isolamento del ministro all'interno della sua stessa maggioranza. Di malumori, in effetti, ce ne sono stati. Ma gli alleati della coalizione, An e Udc in particolare, hanno smussato gli angoli con la presentazione di diversi ordini del giorno. Nulla che cambi la sostanza della riforma "classista" della Moratti. L'allargamento della forbice tra ricchi e poveri è il primo degli allarmi lanciati dall'Ulivo insieme con i dubbi sulla futura copertura finanziaria dei decreti attuativi della legge delega. La difesa della scuola pubblica è la parola d'ordine dell'opposizione che continuerà la sua battaglia fuori dal Parlamento con assemblee, sit-in e dibattiti. Il tutto senza escludere lo strumento finale del referendum per dare la possibilità agli elettori di esprimersi a favore della scuola statale che, nell'anno 2003-2004, vedrà una sostanziale riduzione di posti. A partire dal prossimo anno, saranno circa ottomila i posti in meno a livello regionale e successivamente ridistribuiti tra le province. La Sicilia è tra le regioni numericamente più ridotta, in particolare per quel che riguarda le scuole medie. Passando dai 74.804 posti del 2002-2003 ai 73.811 previsti per il prossimo biennio la regione perde quasi mille posti. Opposta la situazione dell'Emilia Romagna dove i posti salgono fino a 148 unità. La riduzione più consistente riguarda la scuola superiore (-6.132). C'è poi il taglio di quasi duemila posti alle elementari e 304 posti alla scuola secondaria di primo grado. Aumentano soltanto gli insegnanti della scuola dell'infanzia (+412) mentre gli insegnati di sostegno, il cui organico di diritto è stato ridimensionato sulla base del rapporto di 1 posto per 138 alunni) perdono 1.058 posti.
Nell'incertezza, invece, il destino dell'emendamento sull'immunità parlamentare che doveva essere approvato oggi in Consiglio dei ministri. Ad escludere questa ipotesi il sottosegretario alla Giustizia, Vietti, che preferirebbe occuparsene direttamente insieme al ministro Castelli, a La Russa e Gargani. "Sull'ordinamento giudiziario il metodo ha funzionato, e potrebbe funzionare anche sull'immunit. Finora non ce ne siamo mai occupati", ha detto lanciando la sua iniziative per formulare una proposta in almeno "quattro settimane".
Anna Rita Rapetta