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La STampa-Rivolta contro l'università inesistente

SI DIMETTE IL SEGRETARIO DEI RETTORI: IL MINISTERO NON PUÒ RICONOSCERE LA RANIERI DELLA CALABRIA Rivolta contro l'università inesistente Raffaello Masci ROMA "Si può dare un riconosc...

02/04/2005
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La Stampa

SI DIMETTE IL SEGRETARIO DEI RETTORI: IL MINISTERO NON PUÒ RICONOSCERE LA RANIERI DELLA CALABRIA

Rivolta contro l'università inesistente

Raffaello Masci
ROMA
"Si può dare un riconoscimento ad una sedicente università, senza attività di ricerca, senza docenti, senza i requisiti minimi, ma con facoltà di rilasciare titoli aventi valore legale?". E' furioso il rettore dell'ateneo di Reggio Calabria, Alessandro Bianchi, che per protesta ieri si è dimesso da segretario generale della Conferenza dei rettori (Crui), dopo che il ministero ha riconosciuto e il presidente del Consiglio ha elogiato l'università europea "Franco Ranieri", fondata dal medesimo Franco Ranieri, professionista reggino, in quel di Villa San Giovanni.
Il presidente della Crui, Piero Tosi, gli ha espresso la sua solidarietà in un comnunicato di fuoco e altri rettori (come quello dell'Aquila) hanno fatto altrettanto. La guerra tra rettori e governo, dopo il contestato disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti, si è riaccesa più violenta che mai.
La vicenda della "Franco Ranieri" comincia due anni fa, quando Franco Ranieri - che si definisce "professionista di grande spessore e lungimiranza, munito di quattro lauree, preside, professore, avvocato, consulente giuridico per oltre 10 anni della Regione Lombardia, nonché insignito dell'onorificienza di ufficiale e commendatore dell'ordine al merito della Repubblica" - decide di fondare una università privata, che rechi il suo nome, e ne chiede autorizzazione al ministero dell'Istruzione, affinché i titoli rilasciati possano avere valore legale. La sua esperienza viene subito bollata come "università fai-da-te".
Il primo "step" per l'approvazione è il parere del "Comitato regionale universitario di coordinamento", che il 2 marzo 2004 boccia l'iniziativa per mancanza di requisiti minimi.
In appello si va al "Comitato nazionale di valutazione del servizio universitario" (in sigla, Cnvsu): parere negativo il 18 luglio 2004. Teoricamente non c'è un'ulteriore possibilità di ricorso. Ma, secondo alcuni, l'università è fortemente appoggiata nei palazzi romani, tant'è che un decreto (5 agosto 2004) riapre la vertenza.
Nel frattempo, il 28 luglio, l'Antitrust dà una prima censura all'aspirante università, in quanto avrebbe diffuso una pubblicità ingannevole.
Il 21 dicembre il Cnvsu esamina la nuova richiesta dell'università calabrese, e questa volta dà parere favorevole. La via è spianata. I rettori insorgono una prima volta. Per puro caso, giusto il giorno dopo (22 dicembre), l'Antitrust censura di nuovo l'ateneo. Ma il governo ha ormai deciso di tirare dritto: il 25 marzo arriva il placet definitivo: la "Franco Ranieri" è una università italiana. Il 31 marzo Berlusconi in Calabria benedice l'università che ancora non c'è. Alla "Franco Ranieri", infatti, non ci sono corsi, non ci sono docenti, non ci sono studenti, non c'è attività di ricerca. Il sito Internet (uniranieri.it) è in aggiornamento, la palazzina di via Marconi, 41 è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9 a mezzogiorno. L'ateneo per i primi tre anni di attività non riceverà finanziamenti pubblici, ma dal quarto in avanti sì. Quest'anno - per dire - sono andati alle università private 8 milioni di euro, stornati dal fondo ordinario.
"Ci sono tre possibili spiegazioni per l'esternazione del presidente del Consiglio - commenta il rettore dimissionario Bianchi -. La prima è che, quando parla di università, il presidente del Consiglio non sa di che cosa parla. La seconda è che non sa che l'università è una istituzione molto seria, con una storia millenaria alle spalle. La terza, che non sa che in Calabria, dove è arrivata con molto ritardo, l'università si è progressivamente affermata grazie all'azione dei tre atenei di Catanzaro, Cosenza e Reggio, come fattore di crescita culturale, civile ed economica".
Per il rettore dell'ateneo reggino, infine, il premier "non sa che con questo profilo e con questa storia nulla ha a che vedere la cosiddetta Università "Franco Ranieri" di Villa S.Giovanni, che non possiede alcuno dei requisiti richiesti per qualificarsi come tale: non ha alcun accreditamento sul piano scientifico, non svolge attività di ricerca, non ha docenti, e dunque non è in grado di fornire una formazione di livello universitario". Come la "Ranieri" in Italia ci sono già alcune università telematiche, la nascente "Dante Alighieri", l'Università Europea degli studi con sede a Roma, e quella della Sicilia orientale con sede ad Enna.


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