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La Stampa: Precari della scuola è rissa alla Camera

decreto salva supplenti rischia lo stop

21/10/2009
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La Stampa

Troppe assenze nella maggioranza il governo va sotto

Il presidente di turno ha preso tempo in attesa dei colleghi

FLAVIA AMABILE

Insulti sui banchi, Gelmini contro Fassino

Fini invita alla calma: in aula c’è il re di Giordania

ROMA

Anche il decreto salva-precari tanto voluto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rischia di naufragare per le assenze della maggioranza in aula. E’ stata una giornata difficilissima quella di ieri alla Camera. Quando ha capito la trappola in cui stava finendo, la maggioranza ha tentato il tutto per tutto: si sono visti rientrare precipitosamente deputati con le stampelle, Carolina Lussana della Lega ha votato in cappotto e all’ottavo mese di gravidanza. Nel frattempo tutti hanno litigato con tutti. La Gelmini diceva un «ma va...» accompagnato da un gesto anche più eloquente a Piero Fassino che aveva giudicato «sconcertante» il fatto che il ministro non ascoltasse gli interventi dell’opposizione. Un deputato della Lega ha scavalcato i banchi mentre Antonello Soro, capogruppo del Pd, urlava contro Maurizio Lupi, presidente di turno. Ad assistere allo spettacolo anche il re Abdullah di Giordania. Non si sa che cosa abbia pensato dei parlamentari italiani ma si intuisce bene l’imbarazzo del presidente della Camera Gianfranco Fini. La calma in aula, infatti, è tornata solo al suo arrivo, un po’ come a scuola quando il maestro deve assentarsi un istante. E’ lui a chiedere all'Assemblea di «trovare un momento di coesione e accordo» nell'applaudire il re di Giordania.

E’ stato il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza a chiedere, a nome del governo, di accantonare il voto degli emendamenti al primo comma del decreto precari per riformulare una richiesta dell'opposizione. Il presidente della commissione Lavoro Silvano Moffa ha chiesto un quarto d'ora di sospensione della seduta per avere il tempo di presentare una nuova versione del testo, che tra l’altro reintroduce una sorta di graduatoria unica dal 2011-2012 e riduce a due del numero di province per le quali si può esercitare l’opzione. Ma l’aula ha votato contro per 10 voti e dunque, si è andati al voto. A creare problemi è il passaggio per cui i contratti a tempo determinato per il conferimento di supplenze «non possono in alcun caso trasformarsi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato e consentire la maturazione di anzianità utile ai fini retributivi prima dell'immissione in ruolo».

Non appena il grande pannello luminoso si è acceso per la votazione, il presidente di turno Maurizio Lupi ha però dato la parola a due deputati della maggioranza. Per l'opposizione si è trattato di un escamotage per permettere a un gruppo di deputati di maggioranza di rientrare in aula e partecipare al voto. Infatti il capogruppo del Pd Soro si scaglia verso il banco della presidenza urlando: «Non può parlare, c'é la votazione». A quel punto Massimo Polledri (Lega) scavalca il suo banco per buttarsi su Soro, ma é bloccato dai commessi. Alla fine la votazione risulta positiva per la maggioranza e il governo per un solo voto e Soro accusa Lupi di aver commesso «una scorrettezza senza precedenti: il suo profilo di presidente della Camera è d'ora in poi inaffidabile». E Lupi difende invitandolo a rileggere «i verbali». A sera il vicepresidente della commissione Cultura Moffa ottiene una sospensione per riunire il Comitato dei nove. L'esame riprende stamattina.


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