La Stampa-“Paghiamo noi l’addio all’Ici”
La Cgil denuncia che 85 milioni di risparmi cadranno sull’Isfol e alla fine si tradurranno nel taglio di 300 precari
Paolo Baroni
I comuni avranno i loro soldi nel giro di 60 giorni, e questo dovrebbe tranquillizzare un po’ di sindaci. Le addizionali locali resteranno congelate, non sino al 2009 come sembrava in un primo momento ma sino a quando non decollerà il federalismo fiscale. Un modo questo per introdurre una specie di meccanismo-tagliola per far sì che gli enti locali non si mettano di traverso ostacolando la riforma che sta tanto a cuore a Bossi (e dunque un po’ anche a Tremonti). I tagli alle spese ci sono, a cominciare al riutilizzo dei fondi destinati prima al ponte sullo Stretto e poi alle opere viarie di Sicilia e Calabria, ma ieri il governatore Lombardo ha chiesto a Berlusconi (ed ottenuto) il rifinanziamento di tutti i progetti. E in questo modo si apre un nuovo problema di coperture (o di tagli, se vogliamo) del bilancio dello Stato.
Il decretone fiscale che azzera l’Ici sulla prima casa, introduce le detrazioni fiscali sui salari (straordinari, premi ed accordi di secondo livello), sistema la questione mutui e la patrimonializzazione Alitalia, anche ieri non ha visto la luce (sarà pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale) ma continua a far discutere.
Il miliardo e più di euro di fondi Fintecna sottratto alle infrastrutture siciliane e calabresi ha fatto andare su tutte le furie il presidente della Calabria Agazio Loiero: «Lo scippo - tuona - è compiuto, roba da non crederci. Come si fa a togliere risorse a chi ne ha bisogno?». Più contenuto il disappunto del suo collega siciliano di centrodestra Raffaele Lombardo, che ieri si è presentato a Palazzo Grazioli per chiedere di persona a Silvio Berlusconi che il denaro stornato sia reintegrato. Risposta? «Il presidente Berlusconi - racconta il governatore siciliano - ha garantito che le opere programmate in Sicilia e in Calabria si realizzeranno appena ci saranno le condizioni, che non dipendono dal governo ma dagli enti che le devono realizzare».
Ma non ci sono Sicilia e Calabria, e nello schieramento di centrodestra non c’è solo Lombardo preoccupato per l’addio agli incassi Ici. Ieri è uscito allo scoperto anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno allarmato «per l’autonomia di bilancio dei Comuni» messa in forse. «L’abolizione dell’Ici - spiega - deve essere inclusa all’interno di politiche più ampie». E per questo assieme ad altri colleghi del Pdl (la milanese Moratti che si dice «non preoccupata» ma pure parteciperà, Cammarata di Palermo e Scoppelliti di Reggio Calabria) pensa incalzare il ministro Tremonti. «Per sottoporgli - spiega - la difficile situazione della maggior parte degli enti locali che hanno subito riduzioni dei trasferimenti».
Nel centrosinistra protesta per i «possibili problemi di cassa» il primo cittadino di Napoli Rosa Russo Iervolino e protesta un drappello di sindaci del bolognese. La Cgil denuncia che 85 milioni di risparmi cadranno sull’Isfol e alla fine si tradurranno nel taglio di 300 precari, mentre a «La7» il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta rilancia: «Ci sono alcune decine di milioni di euro che si buttano via per banalità: chiederò a Tremonti di non dare tutto l’Ici di ritorno, a meno che non si avviino azioni virtuose».