La Stampa-OGGI LA LEGGE DELEGA SARA' VARATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

OGGI LA LEGGE DELEGA SARA' VARATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Riforma Moratti, sì sofferto in Commissione

L'Ulivo: non c'è copertura finanziaria

Raffaello Masci
ROMA
Oggi il Consiglio dei ministri varerà il decreto legislativo sulle "norme generali relative alla scuola dell'infanzia e del primo ciclo dell'istruzione". In linea di principio, dunque, la riforma Moratti compie il suo primo passo ufficiale e applicativo con l'anticipo delle iscrizioni, con il tempo pieno rimodulato (e contestatissimo), con la lingua e l'informatica dalla prima elementare.
Questo da un punto di vista formale. Da un punto di vista politico, invece, ieri si è consumata l'ennesima battaglia, che ha preso spunto da una iniziativa della Commissione Bilancio del Senato, presieduta da Antonio Azzolini, di Forza Italia, che ha presentato delle "raccomandazioni" al governo relativamente a due punti per la cui copertura finanziaria si richiedevano ulteriori interventi. L'Ulivo ha letto questo documento come una bocciatura sostanziale del provvedimento. Da qui il marasma.
Ma vediamo i fatti. Il decreto legislativo del ministro Moratti, prima di essere varato ha bisogno del parere "obbligatorio ma non vincolante" delle commissioni Istruzione e Bilancio sia della Camera che del Senato. L'ultimo di questi passaggi è stato proprio quello alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama, da dove il testo è uscito con due annotazioni. In una si chiede al governo di prevedere "ulteriori decreti legislativi" per la copertura della spesa relativa alla generalizzazione dell'offerta formativa dei prossimi anni; nella seconda si chiedono "forme di modulazione delle anticipazioni delle iscrizioni" alle scuole dell'infanzia e primaria, che "si estendano anche oltre il triennio 2004-2006", sempre allo scopo di non sforare i vincoli di spesa.
A leggere bene le 23 righe del "parere" della Commissione, il governo dovrebbe comunque reintervenire su quattro articoli (1, 2, 6 e 12): da qui l'interpretazione che le opposizioni ne hanno tratto di una sostanziale censura. Il coro delle voci che si è alzato per chiedere al ministro Moratti il ritiro del provvedimento, è folto. Le parlamentari diessine Alba Sasso e Piera Campitelli hanno invitato il ministro ad "ascoltare le voci di dissenso e a riflettere", il senatore verde Fiorello Cortiana ha auspicato un maggiore senso di responsabilità da parte del governo, il quale deve ammettere che i soldi per la scuola non ci sono e agire di conseguenza.
Richieste alla Moratti perché faccia un passo indietro e torni a ragionare serenamente sulla materia, sono venute con accenti diversi anche dagli insegnanti del Cidi, dal coordinamento delle organizzazioni che sono scese in piazza sabato scorso a difesa del tempo pieno, dal leader della Cgil scuola Enrico Panini.
Mario Mauro, di Forza Italia, ha ritenuto però tutte queste prese di posizione strumentali quando non settarie e ha parlato di "mistificazioni": "Le commissioni parlamentari hanno approvato il decreto, accogliendo e confermando le modifiche proposte dalla Conferenza unificata - ha detto Mauro - oggi il Consiglio dei ministri l'approverà definitivamente. È pretestuosa e frutto di malafede l'affermazione che la Commissione Bilancio del Senato avrebbe vincolato l'attuazione del decreto ad una copertura finanziaria che non c'è. Il finanziamento per la prima attuazione è già disposto nella stessa legge di riforma, nella quale è già chiaramente scritto l'iter per la definizione delle eventuali necessità successive".