La Stampa-Nuovo termine per le preiscrizioni: il 20 gennaio
Nuovo termine per le preiscrizioni: il 20 gennaio ROMA Frenesia e panico hanno serpeggiato fino a ieri sera in tutte le famiglie con un figlio che nel 2002 si debba iscrivere alla prima elemen...
Nuovo termine per le preiscrizioni: il 20 gennaio
ROMA Frenesia e panico hanno serpeggiato fino a ieri sera in tutte le famiglie con un figlio che nel 2002 si debba iscrivere alla prima elementare, alla prima media o alla prima superiore: il tempo per fare le preiscrizioni, infatti, non doveva andare oltre i tre giorni, dal 7 gennaio, data in cui le scuole riapriranno, al 10, data in cui tutto dovrà essere concluso. La scadenza consueta del 25 gennaio era stata anticipata ma - si dice in burocratese - si tratta di un termine "ordinatorio" e non "perentorio", che tradotto vuol dire: dovete fare la domanda entro il 10, ma se la fate dopo, pazienza. Poi una nota del ministero di ieri ha fugato ogni dubbio: "il termine per le iscrizioni alle classi delle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2002-2003 deve intendersi fissato al 20 gennaio 2002". Il tutto è cominciato con una circolare, datata 14 dicembre e contrassegnata con il numero 174, nella quale il direttore generale "per gli ordinamenti scolastici" Silvio Criscuoli, informava i capi di istituto che quest'anno le preiscrizioni andavano fatte a spron battuto, per l'appunto entro il 10 gennaio, con ben 15 giorni di anticipo rispetto alla scadenza tradizionale. C'era una esigenza della macchina scolastica a consigliare questa fretta, e cioè la definizione degli organici dei docenti, fissati con un complicato sistema di parametri legati al numero degli alunni, alla presenza o meno di studenti disabili, a specifiche esigenze territoriali. Non si voleva arrivare, in definitiva, a dover fare il tour de force della scorsa estate per mettere ogni professore in cattedra in tempi utili, e per questo 15 giorni in più o in meno avrebbero fatto la differenza. Giusto? Giusto. Ma la circolare del 14 dicembre ha avuto i suoi macchinosi percorsi all'interno del castello kafkiano dell'Istruzione, e così è arrivata alla fatidica firma, solo il giorno 22, quando i dirigenti scolastici stavano per mettere i catenacci alle scuole per le vacanze di Natale, e tanti saluti: fino al 7 gennaio non se ne sarebbe riparlato. L'allarme si è comunque diffuso, tanto più che la circolare si trovava in buona evidenza sul sito Internet. Le famiglie si sono lamentate attraverso l'Age (l'associazione genitori) e il Moige (Movimento italiano genitori), i sindacati hanno fatto eco a questo risentimento e hanno invitato il ministero a soprassedere e procrastinare. Anche i ds, attraverso il gruppo parlamentare della Camera, hanno avanzato una istanza alla ministro Moratti per ottenere qualche giorno in più ed evitare un ulteriore stress alle famiglie e ai ragazzi. Infine sono scesi nell'agone i presidi, e anche con un certo disappunto, dal momento che si sono trovati investiti di una incombenza repentina e inattesa proprio mentre il loro contratto collettivo attraversa una fase delicata della trattativa, con tanto di sciopero previsto l'11 gennaio. Giorgio Rembado, presidente dell'associazione nazionale presidi (Anp) ha preso al balzo la palla della protesta e ha invitato i suoi colleghi a non tener conto dello scadenzario fissato dal ministero: "... che ogni scuola si organizzi come meglio crede" ha consigliato, tanto più che "il termine - per l'appunto - è ordinatorio e non perentorio", una sottigliezza lessicale capace di rendere la circolare una grida manzoniana. A fugare ogni perplessità è poi giunta una nota di precisazione (datata 21 dicembre ma diffusa solo ieri) in cui la medesima "direzione generale per gli ordinamenti scolastici" chiarisce che il termine è effettivamente "ordinatorio", "con la conseguenza che le iscrizioni stesse possono essere effettuate anche entro i giorni immediatamente successivi al 10 gennaio, in relazione a specifiche esigenze locali, purché in tempi compatibili con la predisposizione degli organici". Insomma, se invece del 10, le preiscrizioni si fanno entro il 15 non muore nessuno. Ieri al ministero apparivano ancora più indulgenti: "Si sta preparando una nuova circolare che chiarirà ogni cosa - hanno detto - noi contiamo di diffonderla al più tardi lunedì prossimo, ed è possibile che il termine possa slittare ancora di qualche giorno, diciamo fino al 20". E così è stato, senza aspettare lunedì. Risultato: per anticipare le preiscrizioni di cinque giorni (dal 25 al 20 gennaio) ci sono volute due circolari, una nota di precisazione, due comunicati delle associazioni dei genitori, tre dei sindacati, uno dei ds, più una minaccia di insurrezione dei presidi.