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La Stampa-La Lega fissa i paletti all'intesa con gli statali

NON ANCORA ANNUNCIATA LA CONVOCAZIONE DELL'INCONTRO COI SINDACATI. LA CGIL RILANCIA PER IL PERSONALE SCOLASTICO La Lega fissa i paletti all'intesa con gli statali Maroni: non si deve pregiud...

09/05/2005
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La Stampa

NON ANCORA ANNUNCIATA LA CONVOCAZIONE DELL'INCONTRO COI SINDACATI. LA CGIL RILANCIA PER IL PERSONALE SCOLASTICO

La Lega fissa i paletti all'intesa con gli statali

Maroni: non si deve pregiudicare il taglio dell'Irap e del costo del lavoro

ROMA
"Gli aumenti non devono pregiudicare il taglio dell'Irap e del costo del lavoro, che ritengo debba essere pari almeno a due punti". Preoccupato della eco che aveva avuto ieri sui giornali l'apertura a nome della Lega sugli statali, il ministro Roberto Maroni fa già una mezza marcia indietro. "Abbiamo dato mandato al ministro Baccini di trattare entro questi paletti tenendo conto che ogni euro in più rispetto ai 95 euro lordi medi stanziati dalla Finanziaria vale 63 milioni di euro". Maroni, sentito dall'Ansa, fa capire che per il Carroccio la disponibilità a trattare è limitata: "Osservo che c'è un problema di risorse, lo ha precisato il premier e lo sanno Baccini e Siniscalco che sulla base di queste indicazioni dovranno fare le loro valutazioni. Detto questo va bene tutto". Per la Lega e il suo elettorato, concentrato a Nord, la questione statali è sempre stata un argomento scivoloso. Non è difficile capire il perché: da un lato c'è la difficoltà a concedere aumenti per una categoria che negli ultimi anni ha avuto le retribuzioni costantemente al di sopra del livello dell'inflazione, dall'altra c'è da considerare che in caso di rinnovo al di sopra di quella soglia si creerebbe un precedente per le tasche degli imprenditori e degli altri dipendenti privati. "C'è anche un problema di opportunità", ricorda Maroni. "I privati hanno rinnovato i contratti a 93 euro e chi ha ancora il rinnovo aperto - è il caso dei metalmeccanici - attende l'esito della trattativa con gli statali. Le loro richieste si allineerebbero con quanto ottenuto dai dipendenti pubblici e questo potrebbe tradursi in un pesante onere per le imprese".
C'è poi la questione della Finanziaria che il premier vorrebbe anticipare il più possibile per evitare il rischio di trappole parlamentari in autunno. In questo caso però la Lega non sembra essere al suo fianco: "In Consiglio non se ne è parlato ma ritengo poco probabile un anticipo a luglio". In realtà gli argomenti di Maroni partono dalla constatazione di ciò che prevede la legge in vigore, e non sono molto diversi da quelli usati ad esempio dal viceministro Vegas che pure è uno degli uomini di fiducia di Berlusconi. "Ci sono delle tappe e dei tempi da rispettare, bisogna aspettare il Dpef. Poi c'è il ciclo di audizioni con le parti sociali. E' comunque importante evitare che l'ultima manovra della legislatura sia l'occasione del tradizionale assalto alla diligenza. Dovremmo concentrarci su questo. Se la facessimo nei tempi previsti dalla Costituzione e riuscissimo ad evitare interventi a pioggia sarebbe un bel risultato".
Tornando al contratto degli statali, a due giorni dall'annuncio del governo, e senza ancora che ci sia stata nemmeno la convocazione ufficiale, la strada per la firma fra governo e sindacati resta dunque in salita. Per avere le idee più chiare a questo punto bisognerà attendere l'inizio vero e proprio della trattativa che potrebbe essere già martedì se oggi arriverà la convocazione ufficiale. Fra i sindacati c'è anche chi comincia a dare segni di impazienza: "Se dovesse essere confermata l'assenza del ministro Moratti sarebbe un fatto gravissimo", ha detto ieri il segretario della Cgil Scuola Enrico Panini. Il personale di scuole e università è quello che assorbe il più alto numero di dipendenti statali: oltre un milione e trecentomila, un terzo del totale.
L'iter della trattativa prevede che sindacati e governo raggiungano prima un accordo quadro sulla percentuale di aumento, successivamente aprendo tavoli specifici sui diversi comparti: dai ministeri alla sanità, dagli enti locali alla scuola. In questo caso a trattare con i sindacati non è il governo ma l'Aran, l'agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego. Firmati i singoli rinnovi, gli accordi dovranno avere il via libera del Consiglio dei ministri e della Corte dei Conti. I sindacati chiedono che tra la firma dell'accordo di comparto e la sottoscrizione definitiva non passino più di 40 giorni. \


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