La Stampa-Il preside: pochi soldi e buone intenzioni
CONTRARI E FAVOREVOLI ALLA RIFORMA Il preside: pochi soldi e buone intenzioni 13/3/2003 ROMA I presidi appaiono preoccupati soprattutto per gli aspetti applicativi della riforma: ottimi...
CONTRARI E FAVOREVOLI ALLA RIFORMA
Il preside: pochi soldi e buone intenzioni
13/3/2003
ROMA
I presidi appaiono preoccupati soprattutto per gli aspetti applicativi della riforma: ottimi principi, grandi progetti, ma cosa ci sia dentro la scatola della delega, nessuno ancora può saperlo. Gregorio Iannaccone, preside di un istituto comprensivo (scuola d'infanzia, elementare e medie insieme) nonché presidente dell'Andis, una associazione professionale dei dirigenti scolastici.
Qual è il suo giudizio complessivo sulla riforma?
"Sostanzialmente sono perlesso. E il motivo principale è nell'utilizzo della delega. Nei sette articoli di testo ci sono anche cose interessanti: le lingue, la valoriozzazione delle autonomie, il coinvolgimento degli insegnanti ... ma poi, nei fatti, di cosa consisterà questa riforma? Tutto resta da vedere. Inoltre ci saranno i finanziamenti? E poi la traduzione di un progetto non è sempre all'altezza del progetto medesimo. In sostanza io credo che prima di vedere i decreti questa riforma sia solo un proclama delle buone intenzioni.
Che cosa la preoccupa di più come preside e quindi come amministratore di una scuola?
"Due cose: la prima è l'anticipo. Ci sono scuole in cui il numero dei bambini è basso e quindi ospitano "monosezioni" con alunni da tre a sei anni, e la cosa è già difficile. Figuriamoci ora quando arriveranno alunni di due anni e mezzo. La secodna riguarda il problema organizzativo: i comuni avranno le aule adeguate per tutti i problemi e gli affollamenti che arriveranno?"