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La Stampa-I sindacati: "E' un brutto provvedimento

"NESSUNO HA TENUTO CONTO DEL NO DI DOCENTI, STUDENTI E GENITORI" I sindacati: "E' un brutto provvedimento Cade l'impianto unitario dell'istruzione" ROMA Portando a termine la sua rifo...

28/05/2005
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La Stampa

"NESSUNO HA TENUTO CONTO DEL NO DI DOCENTI, STUDENTI E GENITORI"

I sindacati: "E' un brutto provvedimento
Cade l'impianto unitario dell'istruzione"

ROMA
Portando a termine la sua riforma, il ministro Moratti ha raccolto il plauso dei suoi, ma nessuna voce concorde tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori della scuola. Il che lascia prevedere una tormentata ripresa delle lezioni a settembre.
Secondo il segretario della Cgil Scuola Enrico Panini, il provvedimento del governo è brutto per due ragioni. La prima, spiega, riguarda il metodo: "Il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo che è il frutto di un lungo lavorio in segrete stanze a cui non si è ritenuto di dover far partecipare nessuno dei soggetti a cui il Ministro in persona, dal lontano 13 gennaio 2005, aveva, al contrario, garantito un percorso di confronto continuo. I sindacati hanno incontrato il Ministro alcuni mesi fa e una decina di bozze fa. Nel frattempo - prosegue Panini - la scuola si è mobilitata, centinaia i pronunciamenti contrari dei collegi docenti e le iniziative anche di occupazione delle scuole da parte di docenti, studenti genitori. Nessuna attenzione a tutto ciò, solo l'ennesima conferma che per il Governo il confronto è un optional".
"La seconda ragione - spiega ancora il segretario della Cgil-Scuola - riguarda il merito: a parte il ripetersi di altisonanti affermazioni propagandistiche, di cui non vi è alcuna traccia nel testo, emerge che il secondo ciclo sarà costituito da due sistemi ben distinti (sistema liceale e formazione professionale)".
Di analoga opinione è il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna: "Il testo approvato non ha visto il necessario approfondimento con i sindacati. Soprattutto è rimasta elusa la forte richiesta della Uil Scuola di prevedere un confronto triangolare Governo-Sindacati-Regioni per dare certezze al personale coinvolto in questa riforma. È forte il rischio che venga meno - continua Di Menna - l'impianto unitario e nazionale del nostro sistema di istruzione che è uno dei pochi sistemi unificanti del nostro Paese: smembrarlo significa rompere un tessuto sul quale generazioni di cittadini sono cresciuti. Le nostre divergenze sul decreto appena approvato - aggiunge Di Menna - riguardano il mancato coinvolgimento degli insegnanti della scuola statale che sono sempre più preoccupati".
Con l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello schema di decreto sul secondo ciclo, ha aggiunto la Cisl scuola "si conferma la linea ispiratrice della riforma che è quella di creare tutti i presupposti per un progressivo deterioramento della scuola pubblica statale e dell'intero sistema formativo". D'ora in avanti ci sarà "meno tempo scuola, inesigibilità del diritto allo studio, assenza di una pari dignità dei percorsi formativi, inesistenza di risorse per supportare la riforma".\


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