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La Stampa-Grido d'allarme dei dirigenti scolastici

DOPO UN'ANIMATA ASSEMBLEA HANNO INCONTRATO IL RESPONSABILE DEL MIUR CATALANO Grido d'allarme dei dirigenti scolastici "Con la prossima Finanziaria sono in arrivo nuovi tagli al personale" ...

30/10/2004
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La Stampa

DOPO UN'ANIMATA ASSEMBLEA HANNO INCONTRATO IL RESPONSABILE DEL MIUR CATALANO

Grido d'allarme dei dirigenti scolastici

"Con la prossima Finanziaria sono in arrivo nuovi tagli al personale"

Maria Teresa Martinengo
La scuola torinese guarda al prossimo anno con preoccupazione a partire dalla Finanziaria: si potrebbe ritrovare più "riformata" e impoverita. I timori riguardano l'organizzazione del tempo-scuola (meno insegnanti, quindi meno tempo pieno e prolungato) e i contenuti dell'offerta formativa. Su questi temi ieri si è svolta un'assemblea dei dirigenti di Cgil, Cisl e Uil. Nunzia Del Vento, direttrice dell'elementare "Gabelli" di Barriera di Milano ed esponente dell'Asapi, ha ricordato che già oggi nel suo quartiere ci sono scuole medie che non hanno più avuto le risorse per tenere i ragazzi di pomeriggio: "Con il risultato che gruppi di piccoli bulli scorrazzano bruciando i cartelli davanti alle scuole. Quando va bene, sono a casa, soli, davanti alla tv".
Nel pomeriggio, i sindacati hanno incontrato il direttore regionale del Miur Luigi Catalano per sottoporgli le preoccupazioni e chiedere l'apertura di un tavolo di contrattazione. Infine, al palazzetto Aldo Moro, Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i coordinamenti genitori e le associazioni dei docenti cattolici e laici riunite nel "Forum per l'educazione e la scuola del Piemonte". Nell'aria, certo, c'è lo sciopero generale del 15 novembre, ma non solo. C'è, come hanno sintetizzato i segretari regionali Alberto Artioli (Cgil) e Enzo Pappalettera (Cisl), "l'intento di opporsi alla riforma sostenendo le scuole anche dal punto di vista didattico, per la difesa dei livelli qualitativi dell'offerta formativa". Al centro dell'attenzione, per ora, la scuola dell'obbligo.
In vista delle iscrizioni di gennaio, tra poco cominceranno gli incontri con le famiglie. E le scuole hanno l'esigenza di dare spiegazioni. "Dobbiamo creare le condizioni perché, a parità di alunni, nel 2005/06 venga assegnato lo stesso organico di fatto che abbiamo ora. Di qui si deve partire", hanno detto Pappalettera e Artioli ai dirigenti. "Le ore, che alle elementari non possono essere meno di 30 - 27 + 3 - devono costituire un unico pacchetto, non lo spezzatino dove ognuno sceglie come vuole: il tempo-scuola è 30 ore e si potenziano le materie obbligatorie, non si sceglie tra arpa birmana e origami. Questo può funzionare se le scuole si muoveranno compatte". Per arrivarci, oltre ad avviare fin d'ora la contrattazione, i sindacati in accordo con il Forum e i Coordinamenti, propongono "percorsi di aggiornamento cooperativo e partecipativo", così li ha definiti Chiara Profumo, Cgil, per chiarire le "indicazioni nazionali" (i nuovi programmi) ed evitare errori alle scuole. Nicola Puttilli dell'Andis (associazione nazionale dei dirigenti) ha ribadito: "Alle famiglie e ai docenti, fin d'ora, i dirigenti devono dire che esistono il tempo pieno fatto di 30 ore più 10 di mensa e i moduli. Il resto è un'invenzione priva di fondamenti pedagogici". Per ora, comunque, l'incertezza è tanta. "I tempi della Finanziaria e dei decreti purtroppo non sono gli stessi delle iscrizioni - osserva Ornella Di Benedetto, dirigente dell'elementare D'Azeglio -, in gennaio resteranno margini di dubbio che solo dopo potranno essere cancellati".


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