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La Stampa-Fossano, contro la riforma Moratti

MANIFESTAZIONE AL VALLAURI DEI DOCENTI CON GIUBBOTTI CATARIFRANGENTI La protesta dei "prof." Fossano, contro la riforma Moratti FOSSANO "Fermiamo la Moratti". Sono le scritte sugli ...

20/05/2005
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La Stampa

MANIFESTAZIONE AL VALLAURI DEI DOCENTI CON GIUBBOTTI CATARIFRANGENTI

La protesta dei "prof."

Fossano, contro la riforma Moratti

FOSSANO
"Fermiamo la Moratti". Sono le scritte sugli striscioni che ieri hanno accompagnato la mobilitazione di insegnanti (molti in giubbotto catarifrangente) e alunni dell'istituto superiore "Vallauri", che conta il maggior numero di studenti in provincia. Nelle assemblee, in mattinata, si è discusso con gli esperti dell'ex provveditorato agli studi dei punti più contestati della riforma legislativa; nel pomeriggio i docenti hanno animato un incontro aperto al pubblico per spiegare "gli effetti negativi della nuova legge".
"Le assemblee sono state indette su richiesta degli studenti - osserva Piergiorgio Brero, insegnante e rappresentante della ''rsu'' Cgil -. Obiettivo: vedere chiaro sugli effetti della riforma e far conoscere i problemi che la sua applicazione causerebbe. L'interesse è alto per gli istituti tecnici come il nostro, che perderebbero il carattere professionale. La riforma nega il diritto-dovere allo studio: i ragazzi saranno costretti a scegliere troppo presto, ad appena 13 anni, fra i licei, la formazione professionale identificata in modo vago e a carattere strettamente regionale e il semplice apprendistato. Con la protesta puntiamo a far cambiare idea alla Moratti. Il momento è cruciale, visto che la riforma è già arrivata alla decima modifica (l'ultima è del 5 maggio ndr) ed entro la metà di ottobre scadrà la delega al governo per i decreti attuativi".
Lunedì i protagonisti della mobilitazione saranno gli studenti: alle 11 partirà dalla scuola un corteo che sfilerà sino in centro storico.
"E' un'iniziativa autonoma promossa dagli alunni - precisa il preside, Giorgio Cagliero -. Ho chiesto loro di decidere senza condizionamenti, informandoli di ciò che tale decisione comporta. La scuola è il luogo per informare e far discutere dei problemi didattici, i confronti sui temi più sindacali e politici devono restare fuori dalle aule. Certo è che la riforma causa preoccupazioni a istituti come il nostro. Ci chiediamo che futuro avrà l'istruzione tecnica di domani". \


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