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La Stampa-Confindustria chiede un liceo "tecnologico

Confindustria chiede un liceo "tecnologico" Il ministro Moratti raccoglie: sarà valorizzata l'istruzione tecnica Sono le superiori "preferite", vi si iscrivono quattro studenti su dieci ...

21/04/2004
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La Stampa

Confindustria chiede un liceo "tecnologico"

Il ministro Moratti raccoglie: sarà valorizzata l'istruzione tecnica
Sono le superiori "preferite", vi si iscrivono quattro studenti su dieci

Raffaello Masci
inviato a VICENZA
Un liceo tecnologico "forte", con insegnanti di prima qualità presi anche dall'esterno, un lungo orario di lezioni (32 ore), inserito all'interno di un "polo tecnologico" territoriale di cui facciano parte anche università, formazione regionale, sistema delle aziende, enti locali.
Si sapeva che Confindustria stava preparando una proposta per il futuro degli istituti tecnici industriali e che puntava ad accorparli alla rete dei licei piuttosto che a quella regionale della formazione professionale che, secondo l'organizzazione degli imprenditori, avrebbe rischiato di sopprimerli di fatto. Ieri a Vicenza la proposta è stata formalizzata all'interno del convegno su "Capitale umano, qualità e competitività", dal responsabile di Confindustria per l'Educazione, Silvio Fortuna, e specificata da un documento illustrato da Giuseppe Zigliotto, membro della commissione Suola dell'organizzazione. Il ministro Letizia Moratti ha fatto sapere con un comunicato che sta approntando il decreto sulle superiori e che, in quest'ambito, la proposta di Confindustria sarà attentamente valutata. Niente di più.
Dietro a questa diplomatica esibizione di posizioni c'è però uno scontro. Intanto l'istruzione tecnica è il segmento delle superiori di gran lunga preferito dagli studenti (vi si iscrivono 4 su 10) e quindi toccare l'istruzione tecnica è toccare metà della scuola italiana. Dagli Anni 60 fino agli 80, inoltre, gli Itis sono stati il settore più professionalizzante della nostra scuola.
Ora la riforma Moratti prevede che le superiori si articolino su un doppio canale: dei licei (8 in tutto) e della formazione professionale. I primi affidati allo Stato, la seconda alle Regioni. Esiste una scuola di pensiero pedagogico, sostenuta anche da ambienti ministeriali, che vorrebbe trasferire gran parte dell'istruzione tecnica attuale al sistema della formazione regionale. Contro questa visione si è costituita una cordata assai ampia e diversificata (dai Ds ad alcuni sindacati ad An) di cui Confindustria è vessillifera, che punta invece a recuperare l'eccellenza degli Itis e a valorizzarla - sotto la formula del liceo tecnologico - all'interno del canale dell'istruzione statale. Ma qualcuno si oppone. "I processi di modernizzazione dei sistemi formativi sono ostacolati - ha denunciato Fortuna - da quella che è stata efficacemente definita dal ministro socialista francese Allègre "l'alleanza del Mammut e del Dinosauro", cioè della burocrazia e del corporativismo".
Confindustria pensa - ha spiegato Zigliotto - a un'articolazione dei licei tra generalisti e "vocazionali", tra questi ultimi ci sarebbe il liceo tecnologico inserito all'interno del "polo tecnologico" territoriale. Gli insegnanti tecnici potrebbero essere presi anche dall'esterno e nei consigli d'istituto potrebbero sedere rappresentanti del polo tecnologico (Regione, imprese). Questo tipo di liceo dovrebbe infine prevedere una certificazione di qualità e una valutazione affidata a terzi. Quanto alle specializzazioni, andrebbe articolato in otto aree: elettronica meccanica e automazione, energia e impianti, informatica e comunicazioni, chimica e biologia, delle risorse agro-alimentari e ambientali, tessile della moda e accessori, edilizia e territorio, trasporti intermodalità e logistica. Ora la proposta è stata fatta. La risposta spetta al ministro Moratti.


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