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RAFFAELLO MASCI
ROMA
Il centrodestra travolge l’Onda. Alla Sapienza, la più grande università italiana, le elezioni per i rappresentanti degli studenti all’interno del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, hanno sancito la rivincita perentoria e inattesa degli amici di Mariastella Gelmini e delle sue riforme. Piaccia o non piaccia, questo è il dato. Inutile dire che per il Pdl e per il governo questo è un «happy day» inatteso.
Il 25 e 26 novembre alla prima università di Roma si sono, dunque, tenute le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche all’interno dei massimi organi di governo dell’ateneo. Tutte le previsioni dicevano che il centrosinistra avrebbe fatto di nuovo il pienone, sia per il fatto che erano largamente maggioritari negli organi uscenti (la destra non aveva alcun rappresentate degli studenti) sia perché il movimento degli studenti degli ultimi due mesi aveva avuto nella Sapienza la sua roccaforte. Per le liste dell’Unione degli universitari (vicina al Pd) e per quella dei Collettivi in movimento si prevedeva se non un trionfo, almeno una importante affermazione.
E gli studenti, invece, che cosa hanno fatto? Intanto hanno ribadito che delle elezioni universitarie poco gli importa: alle ultime consultazioni erano andati a votare appena il 12,7% degli aventi diritto, e questa volta sono stati ancora meno (10,6%, un filino in più del quorum del 10%). E comunque hanno ribaltato tutte le previsioni dei bookmakers (Anche se i risultati ufficiali si sapranno solo lunedì): ha vinto le elezioni la lista «Vento di cambiamento», uno schieramento tutto interno alla facoltà di medicina, che è stato capace di aggiudicarsi 2 seggi sia nel Cda (su un totale di 6) che nel Senato (su 5). Si dice che sia stata spalleggiata anche dal neorettore Luigi Frati, per molti anni preside di Medicina, e certamente è stata sostenuta anche dai giovani di Forza Italia. Gli altri seggi sarebbero assegnati - secondo un primo conteggio - nel seguente modo: Lista aperta (legata al mondo cattolico) 1 seggio, Azione universitaria (vicina a An) 1 seggio, Sapienza in movimento (cattolici del Pd) 1 seggio. La stessa ripartizione dovrebbe valere per il Cda, con l’aggiunta di un sesto seggio che andrebbe ai collettivi. «E’ evidente che gli studenti della Sapienza stanno con il governo» ha commentato il ministro di An Giorgia Meloni. E un peana di questo tenore è stato cantato da esponenti di rilievo del centrodestra, da Gasparri a Quagliariello a Bocchino. La sinistra, per contro, deve incassare un duro colpo: l’Onda ha travolto chi l’ha cavalcata.
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