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La Stampa-Alessandria-Se l'organico delle scuole superiori fluttua, non è corretto puntare il dito contro i dirigenti

Se l'organico delle scuole superiori fluttua, non è corretto puntare il dito contro i dirigenti: gli adolescenti cambiano idea sull'iscrizione, specialmente in un'epoca di riforme che non garantiscon...

22/07/2005
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La Stampa

Se l'organico delle scuole superiori fluttua, non è corretto puntare il dito contro i dirigenti: gli adolescenti cambiano idea sull'iscrizione, specialmente in un'epoca di riforme che non garantiscono sbocchi e certezze".
Una nuova ondata di puntualizzazioni da parte dei sindacati, in particolare Maria Grazia Penna della Cisl Scuola e Donata Amelotti della Cgil Scuola, contribuisce a mantenere in tensione il braccio di ferro con il provveditore Paola d'Alessandro. La quale, peraltro, non nega i mutamenti di idea degli adolescenti, ovvero la possibilità che prima abbiano scelto un indirizzo e poi ne abbiano preferito un altro, ma nei suoi rilievi ha evidenziato una diminuzione complessiva di circa 450 alunni tra quelli dichiarati a febbraio per la formazione degli organici di diritto e quelli effettivi attuali per la formazione degli organici di fatto. "Dove sono andati a finire quei 450? Hanno del tutto abbandonato la scuola oppure hanno cambiato provincia?".
Quanto al fatto che la decisione di accorpamenti, mantenimenti o attivazioni di nuove classe spetti ai presidi, la dirigente del Leardi di Casale, Paola Robotti, ammette che "sì, è vero, ma se il provveditore mi scrive e mi dice che se mantengo la classe 4a del Turistico rispondo personalmente del danno arrecato all'erario, pagando gli stipendi degli insegnanti di tasca mia, non posso firmare un decreto di questo tipo. Ma il mio - prosegue - non è un capriccio. È vero, ci sono soltanto dieci iscritti alla quarta di Turistico (all'inizio del corso erano 25, ndr), ma, abolendo la classe, ora dove vanno? Per i casalesi Vercelli è relativamente vicina, ma per gli altri che vengono dai paesi più lontani? In provincia ci sono corsi a Tortona e Acqui, ma sono ancora più distanti. Le famiglie non sanno che cosa fare. C'è una seria preoccupazione. Ecco perché ho chiesto una deroga alla normativa, per garantire a questi ragazzi la possibilità di conseguire la specializzazione che avevano scelto".
Penna e Amelotti si spostano dalle superiori alle elementari: "A gennaio, sindacati a direzione regionale avevano sottoscritto un'intesa per il mantenimento dei parametri già vigenti per il calcolo del personale: se il ''tetto'' assegnato non avesse consentito di soddisfare le esigenze in organico di diritto, il recupero sarebbe avvenuto in organico di fatto. Qui, invece, il calcolo è avvenuto soltanto sul tempo scuola, in difformità con il patto regionale". Portano esempi: quante insegnanti c'erano lo scorso anno a parità di classi e quante quest'anno? Quante garantivano la lingua inglese e quante ne sono venute a mancare? "I corsi - lamentano - vengono attivati o negati sulla base di logiche ragionieristiche". \


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