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La stagione degli scioperi Oggi cominciano i prof
Gli iscritti alla Cgil incrociano le braccia contro i tagli all’istruzione
12/10/2012
La Stampa
FLAVIA AMABILE ROMA
Che sarebbe stato un autunno caldo si sapeva ma le novità in arrivo lo rendono ancora più difficile. I più arrabbiati sono i lavoratori di scuola, trasporti e sanità. Ieri al ministero dell’Istruzione è fallito un tentativo di trovare un’intesa sugli scatti degli stipendi bloccati nonostante le promesse del governo.
In realtà 300 milioni accantonati per gli scatti sono stati spesi quest’anno per garantire gli insegnanti di sostegno. E quindi lunedì Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu decideranno una data per un nuovo sciopero.
Intanto già stamane non faranno lezione i prof che aderiscono alla Flc-Cgil per protestare contro i tagli all’istruzione e, in particolare, contro le ultime misure inserite nella legge di stabilità che prevedono un aumento da 18 a 24 ore settimanali per chi insegna alle medie e alle superiori. In quelle 6 ore in più i docenti dovranno rimanere negli istituti per attività che potranno essere di approfondimento oppure anche di appoggio ad altri in caso di assenze. È previsto anche un aumento delle ferie, quindici giorni in più, passerebbero cioè da 30 a 45 giorni, ma si tratta, comunque, di una rivoluzione senza alcun tipo di aumento di stipendio che né i professori né tantomeno i sindacati intendono accettare. Secondo i calcoli della Flc-Cgil si tratterà di un taglio di 30 mila posti di supplenze mentre il Miur ha calcolato che saranno un terzo, circa 10mila.
Da parte sua il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha scelto l’opzione meno onerosa. Sul tavolo del consiglio dei ministri si è partiti da tagli per un miliardo comprese le retribuzioni. Adesso il ministero del Tesoro intende ottenere un risparmio di almeno 180 milioni alla voce istruzione entro il 2013. La legge di stabilità da lunedì sarà alle Camere. Modifiche sono ancora possibili.
In subbuglio anche dal mondo della ricerca. È in arrivo un accorpamento dei dodici enti di ricerca. Al ministero stanno lavorando ad un modello con un centro nazionale e due agenzie, una per il trasferimento tecnologico e l’altra per i finanziamenti alla ricerca. Il ministro ha in mente l’Istituto Weizmann, che permette ad Israele di avere nella scienza e nella tecnologia una delle principali fonti di reddito dell’economia.
La riforma dovrebbe permettere agli enti di mantenere la loro identità perdendo presidente e consigli di amministrazione. Si sta anche facendo il possibile per salvare tutti i ricercatori che quindi non sarebbero toccati dalla razionalizzazione. Saranno solo assimilati agli universitari e quindi dovranno anch’essi essere sottoposti ad un’abilitazione.
Molto malumore anche nel mondo dei trasporti. A nulla è servito lo sciopero del 2 ottobre, il rinnovo del contratto - atteso dal 2007 - è ancora in alto mare. È stata decisa una nuova data, il 16 novembre, per una protesta di 24 ore che sarebbe anche priva di fasce di garanzia. Scioperano da sabato a domenica notte i ferrovieri dell’Usb per protestare contro le nuove condizioni di lavoro presenti nel Contratto nazionale. Il 26 ottobre sarà il personale Alitalia e quello degli scali milanesi ad incrociare le braccia. Il 27 ottobre medici e dirigenti sanitari protestano contro le misure inserite nella legge di stabilità. Il 6 novembre tocca agli assistenti di volo di Meridiana, il 16 bus e tram e infine il 19 il personale di Malpensa e Linate.