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La scuola terremotata cento istituti inagibili e ventimila studenti ancora fuori dalle aule

sindaco di Amatrice ferma le lezioni nel paese fino a quando non saranno rifatte le strade: “Ci hanno abbandonati”

08/11/2016
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la Repubblica

Corrado Zunino

Anche la scuola simbolo dei tre terremoti in settanta giorni, la “Romolo Capranica” di Amatrice ricostruita in moduli in sole due settimane, si è fermata. Ieri, a fianco del prefabbricato che ospita materne, elementari e medie, è stato inaugurato il nuovo liceo, ma senza studenti nelle classi: né i piccoli né i liceali. Il sindaco Sergio Pirozzi ha emesso domenica un’ordinanza con la quale chiude «a tempo indeterminato» le scuole di ogni ordine e grado di Amatrice, ovvero quelle sistemate nei prefabbricati di Villa San Cipriano. Questo perché le strade di accesso alla città, colpita il 24 agosto e nuovamente scossa dal sisma del 30 ottobre, sono degradate al punto da essere diventate insicure. I genitori dei ragazzi che frequentavano la Capranica hanno rifiutato di trasferirsi con i figli a San Benedetto del Tronto e Pirozzi, «al fine di evitare situazioni di pericolo per gli studenti », ha chiuso tutto.

Ieri, all’incontro dei seicento sindaci alla Camera voluto dalla presidente Laura Boldrini, il sindaco di Amatrice, con una fascia tricolore prestata «perché la mia è rimasta sotto le macerie», ha detto: «Ho la sensazione che qualcuno ci stia abbandonando e sarebbe grave perché noi non vogliamo essere solo un borgo da cartolina». E ancora: «Per il dopo terremoto serviva qualcuno con pieni poteri in grado di andare in deroga: la legalità, se si scelgono le persone giuste, si può sposare con l’eccezionalità».
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Frosinone ha risposto: «Ai sindaci di Amatrice, Norcia, Camerino e Macerata dico che non lasceremo solo nessuno e lavoreremo insieme per rimettere a posto quei territori». La risposta concreta è arrivata, sempre ieri, dalla giunta della Regione Lazio: approvati i due interventi sulle due strade di Amatrice disfatte e attraversate dai macigni crollati con l’ultima scossa. Con tre milioni di euro, l’azienda regionale Astral costruirà anche due by-pass. Serviranno venti giorni, venti giorni persi dagli studenti di Amatrice. La situazione degli edifici scolastici nel cratere allargato si è fatta pesante. La somma delle ricognizioni in corso nelle quattro regioni interessate ha stimato quasi seicento edifici scolastici toccati dal sisma, novantasette quelli inagibili in modo parziale o totale. Almeno ventimila gli studenti che, per ora, non possono riprendere le lezioni. Negli istituti sulla costa adriatica, non a caso, sono già attrezzate aule per ospitare 7.800 ragazzi. Nelle Marche le scuole con danni sono oltre 300 e 62 quelle inagibili (15 totalmente). La Regione Abruzzo ha 268 istituti danneggiati (180 solo nella provincia di Teramo) e 17 parzialmente o completamente inagibili. In Umbria 50 scuole controllate e una decina inagibili. Nel Lazio, compresi i due istituti di Amatrice e quello di Accumoli, sono otto le scuole ferme.
A Macerata elementari e medie saranno disponibili solo la prossima settimana: due istituti sono stati chiusi e sono stati richiesti i moduli alla Protezione civile. A Camerino non si torna in classe prima del 20 novembre. La tensostruttura adibita a scuola dell’infanzia ad Arli, frazione di Acquasanta Terme (provincia di Ascoli Piceno), è stata danneggiata dal vento: per una settimana niente lezioni per 135 bambini. Una seconda struttura temporanea aprirà il 25 novembre nella frazione di Centrale. I ragazzi di Arquata del Tronto saranno trasferiti la prossima settimana a San Benedetto e in tutta Ascoli Piceno sono partiti cantieri per restituire le aule. Nell’Anconetano è stata chiusa l’elementare di Campocavallo. Sono inagibili, ancora, tutte e tre le scuole di Poggio Bustone, il paese nel Reatino di Lucio Battisti.
In Umbria ieri hanno riaperto diversi istituti. Restano serrati i quattro di Norcia, quelli di Cascia, Preci e Monteleone. Anche il Comune di Spoleto ha disposto la sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido: totalmente inagibili una secondaria e una scuola dell’infanzia. A Foligno hanno riaperto solo i nido. Due istituti sono ancora chiusi a Perugia. A Sulmona cento genitori e altrettanti scolari sono scesi in piazza: «I nostri figli li vogliamo in scuole sicure e non sotto le macerie ». A Cittareale, domani, sarà inaugurato il primo edificio del cratere costruito con criteri antisismici.
Le segnalazioni dei comuni colpiti nelle 14 province italiane sale ancora: dai 197 di martedì scorso si è arrivati a 298 (erano 62 dopo il 24 agosto). Centoventitré sono nelle Marche, centosei in Abruzzo, cinquanta in Umbria, diciannove nel Lazio. Crescono gli sfollati, giunti ieri alla cifra più alta. Oltre quarantamila, compresi i dodicimila che dormono in auto: 31.700 sono assistiti dalla Protezione civile

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