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La scuola si fa il bilancio sociale. I dati integreranno la valutazione degli istituti fatta dall'Invalsi

Il progetto nella bozza di intesa tra ministero e forum genitori. Profumo: operativo entro l'autunno

21/02/2012
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ItaliaOggi

di Emanuela Micucci


Il bilancio sociale entra nella scuola italiana. Il debutto ufficiale previsto al massimo entro l'autunno durante gli Stati Generali della scuola. Al progetto sta lavorando il ministro dell'istruzione Francesco Profumo, che lo ha annunciato sabato scorso, durante l'incontro con il Forum nazionale delle associazioni dei genitori (Fonagas) a dieci anni della sua istituzione.

 

Una proposta è già contenuta nella bozza del protocollo d'intesa tra il Miur e per il Fonagas che il ministro ha consegnato al coordinatore del Forum Claudio Marcellino in vista della firma del testo definitivo proprio negli Stati Generali. Perché «è importante trovare un accordo con i genitori che sono uno degli attori nel percorso di crescita dei ragazzi», ha detto Profumo. Corresponsabilità educativa è la parola d'ordine per rilanciare la partecipazione dei genitori a scuola secondo le nuove linee guida. «Le nostre istituzioni che si occupano di formazione non possono avere solo un bilancio finanziario. La valutazione non può essere solo su questo. Ci sono degli elementi di tipo sociale che fanno parte della costituzione dell'istituzione stessa. Credo che un modo moderno di vedere la gestione di un'istituzione deve essere anche in questi termini». Per valutare la scuola, dunque, non bastano i conti in ordine e l'Invalsi, ma anche «le ricadute sociali, che spesso non sono monetizzabili nell'immediato». É il caso dell'impatto sulla dispersione scolastica, sull'inserimento lavorativo degli studenti, sull'accessibilità ai gradi istruzione. Carta d'identità etica dell'istituto, le sperimentazioni sono già in corso negli ultimi anni in alcune scuole italiane, come dell'istituto superiore Fermi di Mantova. Spesso per iniziativa degli uffici scolastici come quello di Bergamo. E con la collaborazione di Camera di Commercio o di Confindustria, come accaduto all'Itsct Einaudi di Padova. Tuttavia, occorrerà una nuova specifica norma per introdurre il bilancio sociale. Non si tratta dell'ennesimo documento consuntivo, simile a quello già previsto con il bilancio d'istituto, né dell'offerta formativa. Ma di uno strumento di riflessione per la comunità scolastica e territoriale che, partendo dai risultati, propone miglioramenti dell'istituto, in particolare per i propri interlocutori sociali (studenti, personale scolastico, genitori, territorio). «Al servizio dell'autonomia scolastica e dei processi di valutazione, il bilancio sociale è quindi una nuova grande occasione di partecipazione responsabile dei genitori alla scuola», commenta Davide Guarneri, presidente di genitori dell'AGe. La bozza dell'intesa prevede anche una cabina di regia tra Miur e Fonags per i casi più problematici nel rapporto genitori-scuola. Superando la rappresentatività per «una contrattazione decentrata a livello di singola scuola sulla base del decentramento programmato», sottolinea Piero Cattaneo, docente alla Cattolica. Tra le ipotesi di innovazioni in campo, un gruppo di genitori eletti come organo consultivo per preside e collegio docenti, l'assemblea di genitori dell'istituto con la presenza di consulenti esperti esterni su singoli temi, una giunta esecutiva formata da dirigente, Dsga e 2-3 genitori in base alle loro competenze.

 

 


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