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La scuola rinascente.

La scuola rinascente. La ministra Moratti, come Vittorio Emanuele II, non è poteva rimanere sorda al grido delle scuole che vogliono realizzare la riforma. Ed ha emanato l'editto: che la festa...

08/02/2006
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La scuola rinascente.

La ministra Moratti, come Vittorio Emanuele II, non è poteva rimanere sorda al grido delle scuole che vogliono realizzare la riforma. Ed ha emanato l'editto: che la festa cominci! Lo aveva annunciato a Catania, luogo d'elezione di una signora vulcanica.
Ora ogni scuola potrà scegliere della riforma quel che più le aggrada ed indossarlo per vedere l'effetto che fa. La ministra vuole la scuola rinascente.
Un liceo classico sperimenterà il liceo classico, fondamento e coronamento di tutti i nuovi licei.
Un istituto tecnico in calo di iscrizioni avvierà un liceo musicale e danza: tra torni e presse abbandonati volteggeranno leggiadri studenti al suono di arpe e clavicembali.
Un istituto tecnico nautico o aeronautico sperimenterà il "liceo tecnologico di logistica e trasporti", smettendo di diplomare capitani o piloti, figure d'un tempo passato, quando si navigava per cielo e per mare e non per internet.
Un istituto professionale sperimenterà il liceo tecnologico od economico, cercando di passare inosservato ed evitare di diventare regionale.
Un istituto alberghiero invece, non essendoci il liceo gastronomico, per continuare a diplomare cuochi può solo sperare nello Slow food.
Ma non è tutto. Una scuola che vorrà punire studenti che occupano senza giudizio sperimenterà la nuova bocciatura per comportamento. Un'altra che vorrà diminuire le assenze sperimenterà la nuova bocciatura per chi supera il 25% delle ore. E così via sperimentando.
Ma questi fortunati ragazzi potranno poi iscriversi a qualunque facoltà universitaria come i loro tristi amici che non hanno sperimentato? Domani è un altro giorno, avrà pensato la ministra in giro per Milano ad ascoltare la città.

La ministra è anche signora adusa ad opere pie. Fa tintinnare il sacchetto di monete perché capiscano le scuole dai bilanci da lei stessa dimezzati: quella che sperimenterà avrà un premio. Le altre no, che chiedano alle famiglie più soldi per l'iscrizione.

Peccato che la festa duri solo un anno. A settembre del 2007 partiranno i nuovi licei e la sperimentazione finirà. E le classi prime che hanno sperimentato? Diventeranno le seconde classi del nuovo sistema. E se non partiranno i nuovi licei? Domani è un altro giorno, avrà pensato la ministra in giro per Milano a scovare bambine con il velo che genitori testardi vogliono riunire per leggere il corano.

Non c'è che dire. Una ministra fuori dal comune. Che rimanga a lungo così, fuori dal comune.

Giorgio Sciotto


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