La scuola raccontata su Facebook "Se sei scarso i ragazzi lo capiscono Ci vorrebbe più tempo con loro"
Si chiama "Portami il diario": Petri ha 33 mila follower
«La burocrazia ci soffoca, dobbiamo scrivere documenti che lasciano il tempo che trovano, cose che i ragazzi e le loro famiglie non vedranno mai. Forse non li vedrà mai nessuno». Valentina Petri, insegna Lettere al professionale Lombardi di Vercelli e con ironia racconta il mondo della scuola nella sua pagina Facebook "Portami il diario" da 33mila follower.
Racconta anche gli inghippi della burocrazia scolastica, professoressa?
«Anche quello. Basta un esempio.
Nelle prove di qualifica se un ragazzo sbaglia la risposta invece che occuparci di fargli capire l’errore dobbiamo prima fare le statistiche su quanti l’hanno sbagliata e scrivere le strategie che vogliamo mettere in atto. Il tempo coi ragazzi ci manca. Il mio più grande desiderio sono le ore di materia: in tanti anni abbiamo subito solo tagli».
Si ritrova nel ritratto del docente che esce dalla ricerca?
«Sì, non è vero che siamo insoddisfatti, la passione c’è. Anche se bisognerebbe chiarire cosa significa fare una professione come missione: vorremmo anche essere pagati adeguatamente, e non lo siamo».
Il rispetto, le manca?
«Se sei insegnante scarso gli studenti sono i primi a capirlo e perdi la loro stima e considerazione. Chi insegna perché gli piace, con passione, vive diversamente il problema del rispetto: hai quello dei ragazzi ed è un ottimo punto di partenza. Ma non basta. La maestra degli anni ‘60 era la signora maestra, ora è già molto se i genitori ti considerano uno che tiene i loro figli. Per non parlare della mancanza di rispetto dei governi e della politica che ha fatto della scuola il parterre da campagne elettorali».