La scuola nella "spending review” di Bondi
di Pippo Frisone
La direttiva del Governo non lascia alcun dubbio. Anche la Scuola sarà della partita della “spending review” che si giocherà nel breve e nel medio periodo. Entro il 2012 occorrerà risparmiare nei Ministeri, nelle Scuole, Università, Enti di Ricerca 4,2 Mld di euro, per evitare un aumento dell’IVA di altri due punti. Ciò significherà tagli alla spesa pubblica col concorso di tutte le Amministrazioni mediante riduzione dei flussi di spesa, riorganizzazione delle attività per eliminare gli sprechi , una più efficiente erogazione dei servizi, realizzazione di economie di bilancio.
Priorità assoluta avrà la revisione della spesa ( spending review ) .
Tra Scuola e Università il governo cerca di risparmiare nel medio periodo 15,4 Mld.
Lo snellimento/dimagrimento del Miur passerà da un maggior utilizzo dei sistemi informatici alla riduzione delle affittanze e degli immobili. Allo stato attuale ogni dipendente del Miur dispone di 100mq. Si renderà necessaria una riorganizzazione delle strutture centrali e periferiche , dando il colpo di grazia a quel che resta dei Provveditorati, le cui funzioni principali da tempo sono state surrogate dagli Uffici Scolastici regionali.
Nel mirino dei tagli anche i distacchi (sindacali ) e i comandi verso altre amministrazioni.
Per finire, una stretta ulteriore al dimensionamento delle unità scolastiche, già avviata a luglio dall’ultimo Berlusconi, una ridislocazione delle segreterie, un aumento del rapporto alunni: docenti.
Chi parlava d’inversione di marcia rispetto al governo Berlusconi e di stop ai tagli del personale , eccolo servito! Quindi non solo riduzione di beni e servizi per circa il 15% su di una spesa di 1 mld, facendo intervenire la Consip ma anche tagli e ancora tagli del personale docente e ata.
Cos’altro vuol dire aumento del rapporto alunni:docenti se non tagli ulteriori agli organici?
Cosa vuol dire accorpamento delle scuole con non meno di 1000 alunni se non tagli ulteriori al personale ata?
La partita è appena iniziata con Pdl e Pd che sostengono il Governo, schierati su fronti opposti a difesa dei rispettivi “orticelli”.
E mentre la Bce esorta il Governo italiano a tagliare i costi della politica, cominciando dalle Province, si rimettono in discussione per la prima volta anche 105 Prefetture, accorpando quelle più piccole al di sotto dei 350mila abitanti.
Il Governo Monti va avanti, assumendo sempre più un profilo politico. Ora lascia il lavoro sporco a supertecnici di fresca nomina: Bondi (spending review), Amato (partiti e sindacati) e Giavazzi (incentivi alle imprese). Prova di forza o di debolezza? Lo vedremo a breve.
Intanto, ci auguriamo che il dr.Bondi , detto anche “mani di forbici”, non dia il colpo di grazia allo smantellamento della scuola pubblica .
La Scuola non è la Parmalat.
Questa volta ad andarci di mezzo potrebbe essere il futuro di un intero Paese.