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La scelta degli studenti che occupano i licei

Sì. No. Un po’. Forse. Sul rientro a scuola per i ragazzi delle superiori si procede in ordine sparso. Tra decisioni delle Regioni e sentenze del Tar. E a Milano crescono i licei occupati dai ragazzi che vogliono tornare tra i banchi: basta con la Dad

16/01/2021
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

Sì. No. Un po’. Forse. Sul rientro a scuola per i ragazzi delle superiori si procede in ordine sparso. Tra decisioni delle Regioni e sentenze del Tar. E a Milano crescono i licei occupati dai ragazzi che vogliono tornare tra i banchi: basta con la Dad.

Non è stato risolutivo neppure il Tar per far tornare in classe gli studenti delle scuole superiori della Lombardia: nonostante la decisione di sospendere l’ordinanza troppo restrittiva del governatore Attilio Fontana che aveva chiuso le superiori fino al 25 gennaio, la Regione è in zona rossa e dunque è costretta a continuare la Dad. Non solo, anche le seconde e le terze medie da lunedì dovranno attrezzarsi di nuovo per le lezioni da casa.

Si riaprono le superiori invece per gli studenti di Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna e Molise. Saranno poco più di 300 mila gli adolescenti che incontreranno di nuovo i loro compagni e professori lunedì, perché il nuovo Dpcm approvato giovedì sera indica come percentuale consigliata di presenza in classe quella tra il 50 e il 75 per cento. Non saranno tra questi gli studenti della Liguria né quelli della Puglia perché i governatori Giovanni Toti e Michele Emiliano hanno deciso comunque di rinnovare le loro ordinanze — che scadono oggi — e di aspettare un’altra settimana prima di far tornare in classe i ragazzi.

Ha dovuto invece fare dietrofront Stefano Bonaccini, dopo che il Tar dell’Emilia-Romagna ha bocciato la sua ordinanza. Anche lui aveva rinviato la riapertura delle superiori al 25. «Siamo pronti a riaprire, qui le sentenze si rispettano», è stato l’annuncio del governatore. È stato contestato dai genitori del comitato Priorità alla scuola che hanno manifestato sotto la sede della Regione. Bonaccini non ha però rinunciato ai toni polemici nei confronti del governo: «Non si può affidare una questione come la scuola, che per il Paese è cruciale, a singole sentenze dei Tar e alle ordinanze regionali, ora tocca al governo provare a dirimerla». In serata anche l’ordinanza del Friuli-Venezia Giulia è stata annullata dal Tar: oggi si capirà se le scuole riapriranno già lunedì.

Si comincia così a delineare quella che sarà la scuola nelle prossime settimane con le regioni che apriranno e chiuderanno a seconda dei tassi di contagi: da lunedì dovrebbe tornare sui suoi passi l’amministrazione della Provincia di Bolzano che aveva riaperto il 7 gennaio ma diventerà zona rossa. Mentre il governatore toscano, Eugenio Giani, che ha aperto le scuole già la settimana scorsa ed è riuscito a far rimanere la regione in zona gialla, annuncia che la decisione di far tornare i ragazzi al 50 per cento in classe non ha appesantito i contagi.

A dare il senso del clima di incertezza e di confusione sulle norme, mentre ieri pomeriggio le scuole si affrettavano a inviare orari e nuove regole agli studenti in vista di lunedì, è circolata anche una fake news che annunciava il rinvio delle lezioni in presenza nel Lazio, poi smentita dalla Regione.

Ci sono invece buone notizie per i precari che dovevano partecipare al concorso straordinario lo scorso autunno: il Dpcm di giovedì permette di riprendere le prove.


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