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La rivolta dei prof in nero “Su precari e super presidi non vi daremo tregua”

Flash mob nelle piazze di tutti Italia, a migliaia vestiti a lutto Ecco su quali punti la protesta dal basso sfida il governo

26/04/2015
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la Repubblica
In quest’assaggio di contestazione alla “Buona scuola” si sono affacciati loro, i prof in nero. Si mostrano da tre settimane almeno, ma venerdì scorso — con l’area Cobas in sciopero in classe e in manifestazione a Roma — hanno messo in mostra una serie di flash mob sincronizzati che ha fatto comprendere quanto sia profonda la contestazione al disegno di legge del governo. “Troviamoci cinque minuti alle 20,30”, è stato il passaparola su Twitter. Decine, in alcuni casi centinaia di insegnanti si sono presentati in scuro e con i lumini da funerale accesi sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma, attorno alla fontana di piazza De Ferrari a Genova, a Milano, Bari, Palermo, Ragusa, Oristano. La fotografia suggestiva era stata lanciata da un gruppo docente, #waterlooscuola, mobilitato contro la riforma dallo scorso settembre. Tra gli animatori Fabio Cuzzola, insegnante di latino della Piana di Gioia Tauro. Dice: «La senatrice Puglisi e la deputata Malpezzi, colleghe, erano con noi contro la legge Gelmini, ora fanno camminare una riforma che non è inclusiva, né democratica. Il ministro Giannini si è fatta consigliare da burocrati del Miur che non hanno mai insegnato. Alla scuola non servono nuovi prof su nuove caselle, servono nuovi prof per sostituire quelli che non riescono ad andare in pensione. Non servono sponsor che investiranno solo sugli istituti migliori, ma soldi pubblici. E il potere dei presidi alimenterà solo le raccomandazioni».
I prof in nero annunciano nuove contestazioni pacifiche, ma le prossime settimane saranno di piazza e di protesta anche per sindacati e studenti. Martedì, giorno in cui si rinnova il Consiglio superiore della Pubblica istruzione, trentadue associazioni (compresi i sindacati confederali) incontreranno deputati e senatori sulle proposte di modifica al Ddl. Il giorno dopo, 29 aprile, flash mob dell’Unione degli universitari in tutta Italia per contestare l’accesso all’insegnamento.
L’appuntamento di stagione è il 5 maggio: sciopero di tutte le sigle unite con probabili manifestazioni a Milano, Roma e Bari. Nello stesso giorno partiranno i boicottaggi dell’Invalsi: 5 maggio prova d’italiano e il 6 di matematica. Il 12 maggio ancora Cobas in strada insieme agli studenti.
Domani alle commissioni Cultura di Camera-Senato parte il voto sugli emendamenti al Ddl. Ne sono stati presentati 2.400, una minima parte andrà in votazione. ( c. z.)

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