La ricetta dei presidi per il Piano scuola: "Ecco cosa serve per la ripresa in presenza"
Il premier Draghi ha fissato la riapertura degli istituti il 26 aprile. Ora si progetta il recupero dei minuti persi con la didattica a distanza per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, gli approfondimenti per chi deve conseguire la Maturità e l'adeguamento degli spazi scolastici per le attività nei mesi di giugno e luglio
Recupero dei minuti persi con la didattica a distanza per tutti gli alunni della scuole di ogni ordine e grado. Poi corsi di recupero e/o approfondimento, in vista del prossimo esame di Stato, per i maturandi. E infine adeguamento degli spazi scolastici per le attività che verranno svolte da professori e alunni delle superiori nei mesi di giugno e luglio. Ecco la ricetta dei presidi per dare un senso all’anno scolastico che, tra lezioni in presenza e online, volge al termine. A suggerire al governo, che in queste ore sta predisponendo il cosiddetto Piano scuola, cosa fare è Cristina Costarelli, vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio e preside del Liceo scientifico Newton di Roma. “Due i binari su cui muoversi per intervenire con contezza sugli effetti della pandemia – spiega la Costarelli –, far fronte alle carenze di apprendimento dei ragazzi, anche in estata, ma senza trasformare le attività delle scuole in centri estivi, e agire sulle conseguenze della riduzione degli orari chè è stata inevitabile nell'utilizzo della Didattica a distanza”.
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Dal suo insediamento il premier Mario Draghi ha sempre rivolto uno sguardo attento alla scuola, visto che gli alunni stanno soffrendo in particolar maniera l’emergenza sanitaria dal Covid-19. Draghi ha confermato che la scuola riaprirà in presenza il 26 aprile: gli istituti superiori e le scuole medie al 100% degli studenti, ma solo in zona gialla e arancione. Tutti in presenza quindi per l’ultimo mese di lezioni e per lo scampolo di giugno previsto da ogni regione: nel Lazio, ad esempio, le lezioni termineranno ufficialmente l’8 giugno.
Ecco uno degli argomenti più sensibili. Nei licei e negli altri istituti alle prese con lunghi periodi di lezioni da remoto, quante ore sono andate perdute? “La lezione in Dad sincrona – continua la vicepresidente – dura materialmente almeno 10 minuti in meno: in numerosi istituti 50 minuti, anziché 60. Ma 50 minuti a distanza sono 40 effettivi. A conti fatti, dunque, si è verificata una contrazione del monte ore complessivo”. Che occorre recuperare con lezioni estive da retribuire ai docenti che vorranno svolgerle. A patto che i locali scolastici lo permettano. “D’estate, gli ambienti – aggiunge la preside – raggiungono temperature invivibili e serve una soluzione: attivare una convenzione fra scuole e i principali ministeri del governo per ampliare gli spazi a disposizione” o per dotarli di condizionatori d’aria.