La ricerca dei cervelli in fuga: in 100 potranno insegnare al sud
L'iniziativa lanciata dai ministri Barca e Profumo: bando a settembre. Saranno i "messaggeri" dell'eccellenza
ROMA - Un bando per riportare in Italia (seppur per un periodo limitato) 100 cervelli in fuga, cento ricercatori italiani che lavorano oltre confine e che dovranno aiutare il Sud Italia a "mescolare il sangue", a trovare punti di contatto con importanti centri esteri di ricerca. Lo hanno lanciato questa mattina i ministri Francesco Profumo (Istruzione) e Fabrizio Barca (Coesione Territoriale). "Messaggeri" e' il titolo del progetto che puo' contare su 5,3 milioni di euro per questo anno accademico e ha gia' un hashtag, #messaggeri, per farsi largo su twitter e farsi conoscere fra i ragazzi.
IL PROGETTO - A meta' settembre sara' pubblicato un bando che riguardera' le quattro regioni della convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). I fondi a disposizione (europei) serviranno per dare vita a tre step. Innazitutto saranno selezionati 100 ricercatori fra tutti quelli che presenteranno ai dipartimenti universitari le loro proposte didattiche. L'inizitiva e' aperta anche agli stranieri, ma dovranno insegnare in italiano "per evitare- spiegano i tecnici- che il progetto coinvolga solo i nostri studenti eccellenti che gia' conoscono bene una lingua estera e tagli fuori gli altri". Saranno coinvolte tutte le discipline. Purche' il ricercatore che aderisce provenga da un centro estero di eccellenza. I ricercatori-docenti dovranno indicare le modalita' per selezionare gruppi ristretti (25-30 ragazzi) di studenti che parteciperanno a lezioni di elevata qualita'. Il taglio dovra' essere "fresco e divulgativo". La selezione dei partecipanti sara' il secondo step. Nel terzo i migliori andranno poi a "mescolare il sangue" all'estero nel centro del loro insegnante dove faranno uno stage. Le spese saranno coperte dal progetto. I ragazzi che hanno avuto queste opportunita' dovranno tornare poi nelle loro facolta' e trasmettere cio' che hanno appreso, raccontare le opportunita' che ci sono fuori dalla porta. Insomma, si dovranno mettere in circolo le informazioni "per far capire anche a chi non ha i mezzi come puo' andare a formarsi in un centro di eccellenza", spiegano i ministri.
UN PROGETTO-MODELLO - Il progetto che parte su piccola scala "dovra' diventare un modello per il paese e speriamo anche per l'Europa", ha detto Profumo. Intanto "sara' una opportunita' per questi ragazzi per spendersi in un mercato del lavoro che oggi e' come minimo europeo se non mondiale". Il bando sara' replicato anche nei prossimi due anni.
"Stiamo cercando di mettere insieme una domanda e una offerta che di solito non si parlano- afferma Barca- Stiamo invitando i nostri ricercatori che sono all'estero a fare qualcosa per il Sud, a contaminarlo con le loro idee. Il Sud del resto ha molte isole di innovazione che ancora devono esplodere". L'iniziativa e' accolta con favore dalla Conferenza dei rettori, Crui: "NOn e' il solito sostegno alla mobilita' degli studenti-commenta il presidente Marco Mancini- ma un sostegno ad una mobilita' molto finalizzata". Che, secondo Profumo, "dovra' esere una ulteriore spinta alla crescita del Sud senza la quale non cresce il paese"