La Repubblica - Il Galvani sfida Garagnani - Il preside: Faccia i nomi dei professori talebani
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De Notariis replica al deputato: "Educhiamo i ragazzi al confronto, non lottiamo contro le idee"
Il Galvani sfida Garagnani
Il preside: "Faccia i nomi dei professori talebani"
"A scuola si critica il governo? Certo, e non importa se è di destra o di sinistra"
"Rispetto la libertà di tutti, lo chieda al ministro Giovanardi che è stato mio alunno"
ILARIA VENTURI
"STUPITO è dir poco, ma quale propaganda politica, qui non la fa nessuno. A scuola si critica il governo? Certo, e non importa se di sinistra o di destra, le critiche le faccio anch'io, ho appena scritto una lettera di protesta alla Moratti, è aperta, nessun segreto. Cosa ci mettiamo a fare: la lotta alle idee? Qui si rischia di passare dai Taleban ai Gulag". Il liceo classico Galvani è una delle scuole della lista "rossa" dell'onorevole di Forza Italia Fabio Garagnani che anche ieri ha ribadito: "Una minoranza di docenti di sinistra fa propaganda politica in classe".
Il preside Ottavio De Notariis non sa se ridere per l'infondatezza dell'accusa o se alzare la voce per lo stesso motivo. Si arrabbia. E nel suo studio di presidenza nel liceo dove hanno studiato Casini e Fini, replica con la vicepreside e le docenti collaboratrici.
L'onorevole Garagnani dice che anche nella sua scuola sono stati denunciati casi di propaganda di sinistra durante l'orario di lezione. E' vero?
"Non mi risulta. Anche perché sarei il primo a saperlo. Invece nessun genitore si è lamentato. Garagnani sembra più informato di me che a scuola ci sono tutti i giorni. Lo invito allora a fare nomi e cognomi, io sono pronto a verificare. Ma non confonda la propaganda con la libertà di critica. La scuola pubblica deve permettere a tutti di esprimere liberamente le proprie convinzioni".
Cosa ne pensa dell'iniziativa del telefono di denuncia?
"Sbagliata nel principio. Garagnani non ha nessun titolo per entrare nel merito di quello che avviene a scuola, cosa mai ne può sapere lui? E poi questo è un invito agli studenti a fare opera di spionaggio, è un sistema di delazione inaccettabile. Noi abbiamo un altro stile, democratico, e le lettere anonime siamo abituati a cestinarle".
Garagnani mette sotto accusa anche certi presidi distratti.
"Chi mi conosce sa che ho sempre cercato di rispettare la libertà di tutti, può essere testimone il ministro Giovanardi che è stato mio studente a Modena. Faccio questo lavoro da 26 anni, non mi considero certo disattento. Garagnani mi conosce personalmente e dovrebbe saperlo".
L'accusa è rivolta a una docente del suo liceo che avrebbe letto in classe solo giornali britannici di sinistra. Anche questo è falso?
"Neanche questo mi risulta, come faccio a saperlo. Ma non è questo il punto: il nostro corpo docente è corretto, sa cosa vuol dire educare, suscitare spirito critico, sollecitare i ragazzi al confronto. Sarebbe sbagliato se ciò non avvenisse. Non ci sono insegnanti faziosi, hanno delle idee e possono esprimerle, la Costituzione garantisce la libertà di pensiero e di insegnamento. E poi si critica tutto, ricordo le proteste contro i ministri del governo D'Alema. Dobbiamo forse dire che chi offende Berlusconi è meno bravo di chi offende D'Alema?".
Garagnani dice di voler rispettare la libertà di insegnamento ma propone un codice deontologico degli insegnanti. Cosa ne pensa?
"E chi lo dovrebbe fare il codice, il cardinale Tonini, Garagnani? E' un'offesa ai docenti".
Non le suona strano essere accusato di avere una minoranza di docenti di sinistra che fanno propaganda a lezione?
"Certo, il liceo Galvani è sempre stato considerato un istituto moderato dal punto di vista politico, più preoccupato della cultura e della qualità del servizio che è alta. Vuol dire che anche i docenti sanno fare lezione. Siamo una scuola di qualità, la prossima settimana festeggeremo i dieci anni della sperimentazione francese con l'ambasciatore. Insomma noi pensiamo alla scuola, non ci interessa fare notizia solo per i titoli sul giornale. Invece si vede che Garagnani cerca solo pubblicità".
Il preside conclude, parla la vice Laura Finelli. "Certo che ci sono professori che danno una lettura di destra o di sinistra, vivaddio, per fortuna esiste la libertà di pensiero". "Proponiamo tutto con spirito critico aggiungono le docenti siamo educatori, sappiamo pesare le parole in classe, rispettare gli studenti".