La rabbia degli studenti: sfilano in 200mila
La Gelmini: "Ho ascoltato vecchi slogan di chi non accetta il cambiamento"
CORRADO ZUNINO
ROMA - In duecentomila si sono presi settanta tra città e paesi, perché la protesta degli studenti è già tracimata in provincia. "Riprendiamoci il futuro", era per tutti il coro-manifesto. Solo a Roma tre cortei separati poi confluiti in piazza Venezia. Almeno ventimila ragazzi a Torino, dove in serata una folla ha occupato la facoltà di matematica dell´università, il luogo dove nacque il ´68 cittadino. Undici sfilate di protesta in Puglia, tre lungo le strade di Gravina, Altamura, Monopoli, agglomerati di Bari. Dieci cortei in Sicilia, anche a Patti e Vittoria. Manifestazioni a Oristano e Siniscola in Sardegna, a Imperia, Udine e Cesena, ad Asti, Biella, Verbania. A Palermo gli "studenti indisponibili" ispirandosi alla Pantera dei tardi Ottanta hanno formato un coordinamento «senza bandiere di partito». A Bari hanno distribuito banconote con la faccia del ministro Gelmini (gli otto miliardi di tagli in tre anni) e recitato poesie: «Conoscenza contro la violenza». Per esserci, ad Ancona, cinque studenti di Urbino sono partiti cinque giorni prima: cento chilometri a piedi. Allo storico VII Circolo Montessori di Roma i docenti hanno realizzato un asino alto quattro metri riciclando 4.000 bottiglie di plastica: «A forza di tagli trasformeremo i nostri bambini in somari». E a L´Aquila in mille sono arrivati sotto le finestre della Regione dopo aver attraversato - era la prima volta - le strade più importanti della città ferita: "Eppur ci siamo", diceva lo striscione.
Duecentomila studenti italiani in piazza nella giornata mondiale del diritto allo studio. Hanno tentato di ricollegarsi alle proteste parigine e londinesi, addirittura al dibattito delle associazioni africane e latino-americane. Alle nostre latitudini - e l´Italia da due anni è il centro mondiale della protesta scolastica - tra i settanta cortei (quaranta al Sud) ci sono stati momenti di tensione: ad Ancona e Pisa, a Torino dove hanno occupato i binari della stazione di Porta Nuova, a Palermo con un lancio di uova su un´agenzia del Banco di Sicilia e soprattutto a Milano, dove un gruppo di incappucciati ha sfondato la vetrina di una banca. «Danni per 150mila euro», ha denunciato il vicesindaco Riccardo De Corato mettendo nel conto saracinesche imbrattate e straordinari del reparto celere. Molte aree sono rimaste a disposizione il pomeriggio: piazza Navona a Roma per la Cgil. Diversi i concerti - Roma, Napoli, Salerno, Caserta, Ragusa - i reading letterari, le lezioni all´aperto dei "prof" solidali.
Le manifestazioni anti-Gelmini degli ultimi tre mesi si stanno trasformando in una nuova ondata di occupazioni: ieri è toccato a due facoltà di Catania, Lettere e Lingue, quindi Pisa, un paio di licei romani, Palazzo Campana a Torino e la Statale di Milano. Genova, Trieste e tutta la Toscana hanno decine di istituti in assemblea permanente. Gli studenti medi e universitari, dopo gli incontri con la Fiom e i comitati per l´acqua pubblica, ieri hanno accettato di farsi affiancare da Amnesty international, Legambiente, dai comitati precari. Sono convinti di portare la loro ribellione nella società e, contemporaneamente, chiedono trasporti accessibili: un biglietto unico da 18 euro in tutta la Campania per i fuori sede delle università.
«Ho ascoltato vecchi slogan di chi non accetta il cambiamento», ha liquidato il tutto Mariastella Gelmini, ministro dell´Istruzione che dalla prossima settimana dovrà affrontare lo scivoloso decreto di riforma universitaria. Oggi si torna alla commissione Bilancio della Camera: Tremonti ha promesso un miliardo (per ricercatori e borse di studio), ma per ora la copertura non c´è. La prossima settimana riparte la discussione: l´Udc potrebbe votare con Pdl e Lega, i finiani restano all´opposizione. "Governo precario, generazione precaria: vediamo chi casca", dice l´ultimo striscione