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La psicologa che scova i geni nei licei "A volte il talento si nasconde nei bulli"

Maria Assunta Zanett i dell'Università di Pavia fa scouting dei migliori cervelli nelle scuole: "Ecco come li individuo"

05/02/2021
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La Stampa

Elisa Forte

Un po' cantiere di talenti, un po' accademia per piccoli geni incompresi. «Non tutti hanno voti da 9 e 10. E non è quello che ci interessa. Non è neanche importante la valutazione del quoziente intellettivo: ciò che conta è individuare e intercettare capacità e competenze che spesso la scuola non riconosce e soprattutto non valorizza. Con "Academy of Distinction", la prima in Italia, vogliamo coltivare i talenti della scuola per far crescere le eccellenze. E lo faremo grazie a docenti attenti e collaborativi».

La professoressa Maria Assunta Zanetti, psicologa, docente del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell'Università di Pavia, direttrice del Lab Talento (Laboratorio Italiano di Ricerca e Sviluppo del Potenziale, Talento e Plusdotazione) da 12 anni forma i docenti italiani sull'alto potenziale cognitivo. Dallo scorso anno con il nuovo progetto "Academy of Distinction" avviato con l'Università di Southampton va a caccia degli studenti di talento, spesso, invisibili tra i banchi. Fa scouting dei migliori cervelli nei licei e

negli istituti superiori di secondo grado. Alla neonata Accademia dei Talenti hanno già aderito 50 scuole italiane. Nel corso dell'anno scolastico docenti universitari e scolastici saranno impegnati in percorsi formativi e di crescita emotiva dei singoli studenti in classe. Inoltre, i prescelti periodicamente si incontreranno tutti assieme anche in aule virtuali e in estate si ritroveranno in summer school a Pavia e nel Regno Unito. «Una società che valorizza i talenti compie passi importanti nella direzione dell'orientamento dei migliori cervelli e previene l'abbandono scolastico», spiega Zanetti.

In Italia una quota compresa tra il 5 e l'8% degli studenti mostra prestazioni al di sopra della media: significa che c'è almeno uno studente con talento eccezionale o con quoziente intellettivo al di sopra della media (130) in ogni classe. «Non sempre sono bravi o i più bravi a scuola perché hanno specifiche esigenze didattiche ed emotive». Nella casistica del LabTalento i plusdotati non riconosciuti come tali sono all'ordine del giorno: abbandonano la scuola o, in casi limite, sono classificati come svogliati o bulli. «Tendono a sfidare, a procrastinare, sono disorganizzati e talvolta hanno inadeguate capacità e metodo di studio. Purtroppo, lavoriamo spesso su casi di ragazzi dati per persi dalla scuola».

Una storia su tutte: uno studente di seconda media, in Emilia Romagna, si era ritirato. I docenti hanno consigliato l'homeschooling e l'esame da privatista. «I genitori l'hanno portato a Pavia per la valutazione: è risultato plusdotato con un alto livello di creatività e talento artistico. Abbiamo aiutato il ragazzino a 

tornare gradualmente a scuola, abbiamo formato i docenti, ha fatto l'esame di terza con i suoi compagni, ora è iscritto al liceo artistico e ha ritrovato il piacere di andare a scuola». Da gennaio sono già operative le prime due classi di Academy of Distinction, di Matematica (21 studenti) e Fisica (12 studenti). Ne saranno formate altre, in altre discipline.

«Vogliamo evitare che accadano storie come quella di Daniele Doronzo», aggiunge Zanetti. Un caso esemplare: il genio ribelle a 17 anni fu chiamato dal Cern, ma la scuola lo bloccò. Il liceale di Barletta in quarta chiese di anticipare l'anno: studiava per fare il salto all'esame di maturità. Andarono in gita. Insieme agli altri compagni fece il bagno. Per gli insegnanti fu un comportamento di sfida. Gli misero 7 in condotta e questo fece sfumare il suo sogno di maturità anticipata. I prof gli abbassarono anche il voto in Fisica a 7 perché, a loro avviso, non studiava con lo stesso profitto degli anni precedenti. Così poteva scordarsi anche lo stage al Cern, il suo sogno. «Daniele stava studiando per due annualità, ma nessuno lo aiutava - dice la professoressa – Non si è arreso, grazie alla sua mail motivazionale ha partecipato allo stage al Cern, ma non tutti riescono a superare gli ostacoli». Daniele ha poi studiato da privatista in America ed è tornato per fare l'esame in un altro liceo a Trani, in Puglia. «Vogliamo dare la possibilità agli studenti di maturare la propria formazione in coerenza con le proprie aspettative e speranze», conclude la prof, talent-scout delle menti eccellenti. —


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