La Provincia di Sondrio
la presa di posizione della Flc Cgil di Sondrio
(s.bar.) Anche la Flc Cgil di Sondrio boccia la nuova legge sul ?Sistema educativo di istruzione e formazione della regione Lombardia?. Secondo il sindacato guidato a livello provinciale da Vincenzo Servile, appare inaccettabile l'idea di una legge che regoli l'insieme del sistema di istruzione e formazione professionale in un'ottica regionalista. Questo secondo la Cgil presupporrebbe una diversificazione, regione per regione, «di un diritto universale che deve essere assicurato a tutti i cittadini italiani indipendentemente dalla regione di residenza». In secondo luogo, la filosofia della legge appare coerente con quella della riforma ?morattiana?. «E' come se si volesse riaffermare a livello regionale ciò che a livello nazionale si è perso, mettendo quindi in un inaccettabile contrasto regione e stato ? dice il sindacato di via Petrini -. Naturalmente la legge regionale non dimentica di sottolineare la volontà di finanziare le scuole private, abbellendo questa realtà con i soliti richiami alla libertà di scelta delle famiglie». Secondo la Cgil la legge regionale dimentica poi di attenersi ad alcune recenti norme della Repubblica. «Dimentica il ritorno della competenza sull'istruzione professionale allo Stato e che l'obbligo scolastico è stato elevato a sedici anni e lo si assolve nel sistema scolastico vero e proprio. Non, come prevede la legge regionale, nel sistema della formazione professionale. La legge prevede che ?l'erogazione dei servizi di interesse generale di istruzione e formazione? sia affidato ai soggetti accreditati. La conseguenza è che un istituto professionale statale, per offrire un corso professionale triennale che rientri fra quelli finanziati dalla regione, dovrà farsi accreditare: in pratica la Regione valuta le istituzioni scolastiche regolate e normate dall'amministrazione e dalle leggi nazionali».