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La Provicnia di Como-Una laurea magistrale e un anno di praticantato per diventare "prof"

Scuola Ecco il percorso previsto dall'ultima bozza di decreto sulla formazione degli insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento Una laurea magistrale e un anno di praticantato per diventare "pro...

15/01/2005
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La Provincia di Como

Scuola Ecco il percorso previsto dall'ultima bozza di decreto sulla formazione degli insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento Una laurea magistrale e un anno di praticantato per diventare "prof"

ROMA Il conseguimento di una laurea magistrale dopo un esame di Stato abilitante, l'iscrizione, sulla base del voto conseguito, in apposite graduatorie (distinte per scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo e secondo grado), un anno di praticantato e quindi l'assunzione a tempo indeterminato: è questo il percorso previsto dall'ultima bozza di decreto sulla formazione degli insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento (una prima stesura era circolata lo scorso luglio) messa a punto da viale Trastevere. Niente Albi regionali Il testo del decreto legislativo (8 articoli) è stato consegnato l'altroieri ai sindacati in occasione dell'avvio del confronto sulla riforma della scuola superiore. Ricalca in linea di massima i contenuti della prima versione ma introduce qualche novità: intanto, invece di Albi regionali (elenchi compilati generalmente seguendo l'ordine alfabetico) in cui iscrivere i laureati abilitati si parla di "graduatorie" (compilate in base al voto ottenuto all'esame di Stato) e, poi, rispetto alla bozza circolata la scorsa estate, non è più prevista la chiamata diretta degli insegnanti. Non si fa cenno esplicito, inoltre, (come invece faceva il precedente articolato) alla sorte delle attuali graduatorie permanenti. Formazione Nel primo articolo si afferma che "la formazione sostiene e qualifica la funzione docente nei suoi essenziali aspetti cognitivi e pedagogici, di autonomia professionale e di libertà di insegnamento, indirizzandola verso il conseguimento di obiettivi formativi da sottoporre a verifiche e valutazioni oggettive con riguardo sia alla progressione del rendimento che agli esiti finali". SCUOLA PER PROF La formazione degli insegnanti, dalla scuola materna alla secondaria superiore, ha pari dignità e si svolge nelle Università (e nelle istituzioni di alta formazione artistica e musicale) attraverso corsi di laurea magistrale che abilitano all'insegnamento. L'accesso a questi corsi - secondo la bozza di decreto - avviene previo superamento di specifiche prove di ammissione. Il ministro, con propri decreti, stabilisce: le classi dei corsi, il profilo formativo e professionale dei docenti, le attività didattiche dei corsi, gli ambiti disciplinari, i crediti distinti per settore disciplinare. POSTI DISPONIBILI PROGRAMMATI Dopo aver individuato i relativi mezzi di copertura finanziaria, il ministro dell'Istruzione, con un decreto adottato di concerto con i titolari dei dicasteri di Economia e Funzione pubblica, determina per ogni triennio (rimodulabile annualmente), sulla base di stime previsionali del numero degli alunni, anche disabili, e del turn over del personale del triennio, la programmazione dei posti di insegnamento nelle scuole statali complessivamente disponibili e vacanti a livello nazionale, rilevati su base regionale. La programmazione tiene conto anche dei posti formalmente comunicati dalle Regioni e dalle scuole paritarie. Per Regione Con un decreto ministeriale si provvede poi ripartire per ciascuna Regione, tra le Università funzionanti nella Regione stessa, il numero dei posti disponibili per l'accesso al corso di laurea magistrale. Il numero di questi posti è pari alla quota dei posti di insegnamento da coprire nella Regione. PRATICANTATO Per avere l'immisisone in ruolo i laureati abiltati all'insegnamento dovranno svolgere una sorta di praticantato attraverso contratti di formazione lavoro con le scuole interessate. Per accedere a questo tipo di contratto i laureati abilitati dovranno essere collocati dagli uffici scolastici regionali in apposite graduatorie regionali distinte per gradi di scuola e per classi di abiltazione. Il Tutor Il tirocinio (svolto sotto la supervisione di un tutor) verrà, alla fine, vagliato dal Comitato di valutazione della scuola e se il giudizio sarà favorevole scatterà l'assunzione a tempo indeterminato con un vincolo di permanenza di almeno 3 anni scolastici nell'istituto presso cui si è svolto il praticantato. CENTRI PER LA FORMAZIONE Sono previsti centri di ateneo o di interateneo finalizzati a: organizzare e monitorare le attività di tutorato, provvedere allo svolgimento delle prove di accesso, organizzare i laboratori professionali, i tirocini e le esercitazioni, raccordarsi con enti e istituzioni, collaborare con le istituzioni di istruzione e formazione per la formazione degli insegnanti interessati ad assumere funzioni di supporto, tutorato e coordinamento


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