La Nuova Venezia-Taglio di classi, ma anche di professori
Taglio di classi, ma anche di professori In Veneto 1300 docenti in meno. Direzione regionale senza uomini di Francesco Bottazzo MESTRE. Saranno oltre 521mila gli studenti veneti che nei prossim...
Taglio di classi, ma anche di professori
In Veneto 1300 docenti in meno. Direzione regionale senza uomini
di Francesco Bottazzo
MESTRE. Saranno oltre 521mila gli studenti veneti che nei prossimi giorni torneranno sui banchi di scuola: chi frequenterà la materna, chi le elementari, chi le medie o le superiori. I più numerosi saranno gli alunni vicentini (104mila), seguiti a ruota da trevigiani e veronesi (entrambi quasi 93mila). Quello che inizierà sarà l'anno della sperimentazione della riforma Moratti alle elementari (16 le scuole in Veneto, due per provincia più altrettante nel capoluogo di regione), dei tagli al personale e ai finanziamenti da parte del governo, con cui dovranno confrontarsi i direttori scolastici. "Ma quello che mi preoccupa maggiormente - spiega il direttore dell'ufficio scolastico del Veneto Enzo Martinelli - è il clima di tensione che si è creato attorno al mondo della scuola che coinvolge già anche gli insegnanti e gli studenti. La riforma invece dovrebbe essere il risultato della collaborazione tra maggioranza e opposizione".
Martinelli comunque non nasconde le difficoltà in cui le scuole si troveranno a lavorare, "saremmo stati tutti più contenti con maggiori risorse", spiega, ma lancia anche l'allarme per le condizioni in cui versa la direzione regionale scolastica del Veneto. Spazi angusti, carenza di personale, per una struttura che deve programmare l'attività e smistare i finanziamenti del Ministero. "Siamo costretti a lavorare facendo le acrobazie avendo a disposizione solo 9 stanze - continua il direttore scolastico - per non parlare della carenza di personale". A Venezia a lavorare sono in 14, "ma dovremmo essere almeno in 50 per garantire una maggiore efficienza e rispondere alle esigenze di tutte le scuole del Veneto". "In questa regione è difficile lavorare - dice Martinelli - il costo della vita è consistente, la paga dei dipendenti pubblici è bassa e comunque uguale in tutta Italia. I professionisti preferiscono lavorare altrove dove vivere costa meno". Una situazione che si riscontra anche nel personale scolastico. Rispetto all'anno scorso i docenti in ruolo saranno oltre 1300 in meno, una diminuzione del 2,7%. Questo è sì dovuto ai pensionamenti, e alla mancanza delle immissioni in ruolo nel 2002, ma in parte anche alla richiesta di trasferimento in altre sedi. "Abbiamo quindi inevitabili difficoltà - aggiunge Enzo Martinelli - a trovare chimici, informatici, fisici ingegneri, professionalità indispensabili per qualificare il percorso educativo". Preoccupante è anche il taglio degli insegnanti di sostegno, soprattutto se raffrontato con le esigenze degli studenti. Il numero dei portatori di handicap certificati infatti, continua ad aumentare, nell'anno scolastico 2002-2003 saranno in regione oltre 600 in più. Fino a qua le situazioni difficili della scuola veneta. Non mancano però i progetti. Ad iniziare dal rinnovamento delle tecnologie. Ventitre miliardi delle vecchie lire a disposizione della direzione generale per uniformare l'offerta tecnologica degli istituti veneti.